ANCORA IN DEFICIT
Il rapporto Deficit/Pil (quanto le uscite dello Stato superano le entrate, il tutto rapportato alla ricchezza che il Paese produce) per il 2018 sarà quindi fisso all’1,6%. Senza la Manovra, a leggi invariate, il deficit sarebbe stato inferiore, ossia l’1%, perché ripagato con un aumento dell’Iva nel 2018 che invece, per l’appunto, ci verrà evitato. Ad ogni modo il Governo prevede che, grazie a una piccola dose di crescita del Pil (1,5%) e a un po’ di inflazione, il debito pubblico mostruoso che grava sulle spalle del Bel Paese dovrebbe scendere (ovviamente in rapporto alla ricchezza prodotta) un poco rispetto al picco di quest’anno (133% della ricchezza prodotta).Il problema del rapporto debito/ricchezza prodotta è che è… un rapporto matematico. Il suo valore sale se sale il debito (quello che sta sopra) e cala se cresce la ricchezza prodotta (che sta sotto). È lo stesso principio per cui 2/4 è meno di 2/3. Se crescono sia il debito sia il Pil, perché il rapporto cali basta che il Pil corra più in fretta del debito. È quello che ha promesso il Governo per il 2018. Il problema, però, è che tutto avverrà troppo piano. Guarda il grafico Come bastonare il debito!
Che vedi? Immaginando che i dati previsti per il 2018 restino così per sempre rapporto debito/Pil calerà piano, assestandosi poco sopra il 60% del Pil nel giro di circa… 200 anni! Con una crescita più robusta (in linea con le nostre attese) e un deficit azzerato si arriva al 60% del Pil in 25 anni. Ipotizzando una crescita che sia una via di mezzo tra le due ipotesi occorre un avanzo dei conti pubblici dell’1% per poter arrivare al 60% in 20 anni come previsto dal Fiscal Compact, l’accordo europeo volto a mettere in sicurezza i conti pubblici europei. Che significa un avanzo dell’1%? Il Pil italiano è di circa 1.700 miliardi di euro.
Passare da un deficit dell’1,6% a un avanzo dell’1% significa racimolare risorse per il 2,6% del Pil, ossia 1.700 × 2,6% = 44,2 miliardi di euro di tagli (o di nuove entrate o un mix di entrambi). Hai detto niente! Stando così le cose è più probabile che nei prossimi anni si punti a un pareggio di bilancio (lasciando che il debito tra una ventina d’anni sarà ancora sopra il 70% del Pil) con aggiustamenti per circa metà importo. Ma 25 miliardi dove si possono prendere ogni anno?
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