lunedì 23 febbraio 2015

Perché vendere le azioni Usa ora

Dall’autunno scorso avete iniziato a ridurre la Borsa Usa nei vostri portafogli: in quello neutro a 10 anni è scesa dal 25 % all’attuale 5 %. Perché e quali azioni devo tenere? Il perché della virata strategica Wall Street, grazie al sostegno della Banca centrale Usa, è andata molto meglio di altre Borse. Negli ultimi due anni – da fine 2012 – il bilancio della Borsa americana è di un +44 % (+57 % se consideriamo il Nasdaq, il listino dei titoli tecnologici americani) contro il +27 % medio delle Piazze europee (Milano è allineata a questo dato). Se teniamo anche conto del rafforzamento del dollaro verso l’euro (circa +16 % sul periodo), i guadagni offerti dai titoli americani diventano oltre il doppio di quelli offerti dalle Borse europee.

Ora, però, il vento sta cambiando. La Banca centrale Usa sembra determinata a sancire la fine del periodo delle vacche grasse varando un aumento dei tassi d’interesse. Se la manovra è data per scontata, meno scontati sono gli effetti della stessa. I dati macroeconomici peggiori delle attese – su tutti quello relativo alla ricchezza prodotta dal Paese – e una stagione di risultati trimestrali societari nel complesso non esaltante stanno facendo sempre più affiorare i timori che gli impatti possano essere peggiori del previsto. Non per nulla negli ultimi mesi Wall Street ha preso a vivacchiare e a gennaio ha perso circa il 3 % contro il +6 % medio delle Borse europee – tenendo conto del rafforzamento del dollaro, però, il bilancio in euro da fine ottobre vede comunque un lieve vantaggio per gli Usa. Insomma, meglio portare a casa i guadagni, senza però azzerare del tutto, per ora, il peso della Borsa Usa – il dollaro dovrebbe continuare a rafforzarsi e l’economia dovrebbe comunque mantenere per un po’ tassi di crescita superiori a quelli di altri Paesi. Come ridurre gli Usa in portafoglio Se investi con fondi o Etf ridurre il peso della Borsa Usa è facilissimo. Vendi le quote del fondo o dell’Etf per la parte eccedente a quella consigliata nei portafogli, girando il ricavato su altre poste.

Se hai investito in tante singole azioni, la cosa diventa più complicata. Supponiamo che tu abbia già in mano solo titoli il cui consiglio alle pagine 6-9 è acquista o mantieni. In pratica ci sono due vie. La prima è quella di mantenere gli investimenti nelle azioni Usa e destinare progressivamente i nuovi capitali a altre poste di portafoglio. Il problema è che devi avere altri capitali a disposizione e il processo potrebbe essere un po’ lungo. La seconda via è quella di vendere alcuni titoli Usa – ti sconsigliamo di vendere un pochino di tutti quelli che hai, in modo da non dover scegliere: rischi un bagno di sangue di commissioni bancarie. Ma come scegliere quelli di cui disfarsi?

Quali azioni mantenere?

Due i consigli sempre validi. Primo: ricorda di privilegiare la diversificazione settoriale – per esempio, non tenere solo titoli del settore utility o del settore petrolifero. Secondo: potresti pensare di tenere solo i titoli con consiglio “acquista”. In questo periodo di incertezza sulle mosse della Banca centrale Usa, però, si potrebbe anche adottare una politica prudenziale: concentrarsi solo su titoli che storicamente tendono a perdere meno della Borsa se questa comincia a scendere.

Come riconoscerli? L’aiuto che viene dal passato Facilissimo: basta guardare il loro “beta” – è come la “cilindrata” dell’auto. Lo trovi sul nostro Supplemento Tecnico: più è basso, più significa che il titolo in passato ha perso meno rispetto ai cali della Borsa Usa. I tre titoli Usa della selezione con beta minore sono Wal-Mart Stores (87,33 Usd, Isin US9311421039; acquista), Kraft Foods (66,77 Usd, Isin US50076Q1067; acquista), Kimberly- Clark (109,05 Usd, Isin US4943681035; mantieni).

Guarda caso operano per soddisfare esigenze di base di ogni uomo – vestirsi, mangiare, lavarsi – irrinunciabili anche in momenti di crisi. Potresti pensare di concentrarti su questi tre titoli. Vero, è un’operazione che costa in termini di commissioni. Ma il loro beta è sotto lo 0,5: significa che, se le relazioni del passato restano valide, perderanno meno del 5 % se Wall Street perde il 10 % (occhio che vale anche al contrario, quindi dovrebbero essere titoli un po’ meno brillanti se Wall Street corre). Quindi anche tenendo conto delle commissioni il gioco può valere la candela.

Altri due titoli sui cui potresti virare, al di fuori della nostra selezione, sono quelli della magica lista delle “azioni che salgono sempre”: Colgate- Palmolive (69,3 Usd, Isin US1941621039; correttamente valutato) e W. W. Grainger (240,3 Usd, Isin US3848021040; correttamente valutato). A onor del vero non hanno beta bassi – Grainger è salita più della Borsa negli ultimi anni – ma storicamente anche nei momenti di maretta sono andati molto meglio della Borsa Usa, perdendo meno di quest’ultima. Certo, non è detto che quanto accaduto in passato si ripeta in futuro, ma la natura di queste società ci lascia ottimisti in tal senso.

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