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lunedì 11 dicembre 2023

Dove investire nel 2024 seguendo la BCE

dove investire 2024
Dagli Stati Uniti alla Cina, dalla Bce agli emergenti, dai titoli governativi alle criptovalute: come andranno nel 2024?

Facciamo il punto sui mercati finanziari e sulle prospettive di investimento per il 2024. Un anno che riceve il testimone da un finale 2023 quanto mai brillante, che però non deve farci trascurare gli scenari di crisi e di debolezza. 

sabato 20 maggio 2023

Quale sarà il rendimento del nuovo Btp Valore di giugno 2023?

Sarà del 5 per mille il premio fedeltà riconosciuto ai risparmiatori che acquisteranno il BTp Valore all’emissione e lo terranno fino alla scadenza. Sempre per incentivare i cassettisti, i quattro anni di vita del titolo saranno scanditi da due livelli di rendimento per le cedole, che saranno pagate a ritmi semestrali: il primo tasso durerà per due anni, e sarà seguito nel secondo biennio da una cedola più alta in base al meccanismo step-up. I tassi minimi garantiti saranno comunicati giovedì 1° giugno, con un piccolo anticipo rispetto al solito perché l’emissione prenderà il via il 5 giugno e durerà fino al 9.

lunedì 1 giugno 2020

Btp indicizzati all'inflazione - quale scegliere

Con la graduale ripresa delle attività economiche e sociali sui mercati sembra prevalere l’ottimismo. Complici i progressi fatti sul fronte europeo, con la Commissione che ha fatto seguito alla proposta franco-tedesca di un recovery fund di 500 miliardi,richiedendo anche al Parlamento il potere di emettere 750 miliardi di debito per finanziare la ripresa. Considerate le cifre l’ottimismo sembra quindi ben fondato, specialmente per gli investitori che puntano ai titoli governativi dei paesi periferici.

domenica 3 febbraio 2019

Fuga dall'Italia e dai Btp?

Nel 2018 ci sono stati dei rilevanti movimenti di capitale da e verso l’estero. I dati aggiornati della bilancia dei pagamenti italiana permettono di identificare la tipologia di transazioni sottostanti ai movimenti di capitale e avere un quadro più chiaro dei fenomeni in atto. Il trend più evidente riguarda i titoli governativi italiani detenuti da soggetti esteri.

lunedì 26 marzo 2018

Fregatura obbligazioni Portugal Telecom, come esser rimborsati

Scambiare bond bancari “della casa” con titoli esteri high yield, in modo da generare commissioni di sottoscrizione e ridurre il flusso di alte cedole pagate. Un’iniziativa commerciale autonoma datata ottobre 2015 di alcuni funzionari di zona dell’allora Banco Popolare (oggi Banco Bpm) sfociata, in pochi mesi, in perdite secche per i clienti coinvolti, che hanno inviato una serie di reclami.

L’iniziativa fu presentata in un incontro tenuto a Genova il 10 ottobre 2015 da alcuni responsabili dell’area territoriale dell’istituto di credito ai gestori affluent. La proposta puntava a far “ruotare” i portafogli dei clienti: venivano indicate come “fonti” dell’operazione una ventina di obbligazioni di vari emittenti presentate come “prestiti obbligazionari tosti”. Tra queste era segnalata una dozzina di titoli, la maggior parte dei quali a tassi elevati (dal 6,375% a scendere), dello stesso gruppo Banco Popolare.

Per sostituirli erano indicate alcune alternative “toste”: la prima era il bond Portugal Telecom 4,375% scadenza 24 marzo 2017, rating BB+, codice Isin XS0215828913. Eppure l’8 ottobre, solo due giorni prima dell’incontro, Banca Imi in un report aveva iniziato la copertura sui bond del gruppo Portugal Telecom International Finance / Oi Sa segnalandoli come «investimenti speculativi, adatti a profili di rischio elevati e per quote limitate del portafoglio». L’allarme sui bond “tosti” cadde nel vuoto: nel giro di poche settimane nell’area furono collocate ai clienti del Banco Popolare obbligazioni Isin XS0215828913 per una somma superiore al milione. Appena pochi mesi dopo, a giugno 2016, Portugal Telecom e la collegata società di tlc brasiliana Oi finirono in bancarotta, trascinando nel default anche i propri bond.

Da allora il loro debito è stato ristrutturato cinque volte, l’ultima delle quali a novembre scorso: Oi Brasil e Portugal Telecom hanno offerto ai bondholder un haircut (taglio del capitale) del 70% in cambio di nuovi bond per il 35% del valore investito. Per seguire questa strada, però, entro l’8 marzo occorreva insinuarsi al passivo in Brasile, con la procedura di individualizzazione del titolo che dava tempo sino a giovedì scorso, 15 marzo, per concludere la procedura informatica di trasmissione della documentazione nel Paese sudamericano. Tra l’altro, nella rendicontazione periodica sull’asset allocation inviata ad aprile 2017 da Banco Bpm ad alcuni clienti sottoscrittori di quei bond, invece dell’originaria scadenza 24 marzo 2017, è stata indicata una nuova scadenza, 24 marzo 2020. Non a caso alcuni dei clienti che hanno acquistato questi bond hanno già presentato numerosi reclami al Banco Popolare.

Secondo Letizia Vescovini, avvocato del foro di Modena, «le pressioni imposte alla rete per sostituire obbligazioni non convenienti alla banca con il bond Portugal Telecom rappresentano un chiaro conflitto di interessi, assolutamente non segnalato, poiché tale sollecitazione all’investimento non avveniva nell’interesse del cliente ma dello stesso intermediario. Il fatto poi che all’epoca di tali pressioni (autunno 2015) fossero già segnalate criticità sul titolo da parte di altri intermediari — e quindi la rischiosità dell’investimento fosse nota ai mercati — aggrava ulteriormente le responsabilità della banca poiché risulta evidente l’assenza di diligenza e correttezza sia nell’interesse del cliente sia per l’integrità dei mercati, in aperta violazione dell’articolo 21 del Testo unico della finanza». «Le obbligazioni Portugal Telecom non sono collegate alle attività e flussi di cassa di Portugal Telecom ma, nella maggior parte delle situazioni esaminate, al momento in cui vennero acquistate costituivano già una passività della società brasiliana di telecomunicazioni Oi Sa.

Quindi l’acquisto di titoli Portugal Telecom comportava, in sostanza, l’assunzione del rischio di credito di Oi Brasil che non è stato in alcun modo comunicato alla clientela da parte degli intermediari», continua Vescovini. «A ciò si aggiunga che non risulta essere nemmeno stato comunicato alla clientela il progressivo innalzamento del rischio di questi bond, così come i clienti non risultano essere stati assistiti nel procedimento di individualizzazione aperto al Tribunale di Rio de Janeiro, nella procedura concorsuale che ha coinvolto Oi Sa. Inadempimenti a vari livelli che aprono la via a richieste risarcitorie nei confronti dell’intermediario», conclude l’avvocato.

martedì 2 gennaio 2018

Dove investite nel 2018. Le previsioni sui mercati finanziari

Che anno sarà il 2018 per i mercati finanziari?
Ci aspettiamo una prosecuzione delle tendenze macroeconomiche del 2017: una crescita economica positiva e moderata, un’inflazione globale positiva e contenuta. Le principali sorprese positive potrebbero giungere da un’accelerazione della crescita nei paesi avanzati: in area Euro (al momento le aspettative della Bce sono per un tasso di crescita economica del 2018 inferiore al 2017), ma anche in Giappone e negli Stati Uniti, per esempio.

mercoledì 26 luglio 2017

Le CAC ed I rischi di investire in Btp

Cosa sono le clausole di azione collettiva che gravano sui BTp? Comportano dei rischi particolari?

 Le clausole di azione collettiva (CAC) sono state inserite nel regolamento di tutti i titoli di Stato italiani con durata superiore a un anno emessi dopo l' 1/1/2013. Non riguardano solo i BTp, ma anche BTp Italia, CTz, CcT, BTpi... Sono esclusi i BoT e le nuove tranche di titoli già emessi prima del 2013, per ora ancora numerose. Col passare del tempo una quota sempre più grande del debito pubblico avrà incorporato le CAC. In pratica, cosa comportano? Nel caso in cui si trovasse in difficoltà, lo Stato puù accordarsi coni propri creditori per “alleggerire” il debito.

mercoledì 19 luglio 2017

Come funziona il Btp indicizzato all'inflazione

Qual è lo strumento finanziario più efficiente e più adatto per il lungo periodo per proteggersi solo dall’inflazione italiana? Mi spiego meglio: se un risparmiatore volesse protezione solamente contro il carovita made in Italy, cosa dovrebbe comprare? Il Dipartimento del Tesoro italiano, fine dal 2012, colloca almeno una volta all’anno il BTp Italia, emissione indicizzata all’inflazione italiana: il parametro di riferimento è l’Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), con esclusione della componente tabacchi.

venerdì 30 giugno 2017

Obbligazioni a cedola fissa o indicizzate

Perché varia il rendimento “corrente” delle obbligazioni? Il prezzo dei bond a tasso fisso è influenzato soltanto dai tassi d’interesse a breve termine. Cioè, se questi ultimi scendono il prezzo dell’obbligazione salirà fino a rendere equivalente il valore del bond a quelli nuovi offerti sul mercato. Se i tassi d’interesse salgono, invece, il prezzo dell’obbligazione scenderà tendendo a raggiungere il rendimento dei nuovi titoli sul mercato.

mercoledì 28 giugno 2017

Cosa succede alle obbligazioni di Banca Monte Paschi?

«In coerenza con le iniziative di sostegno adottate dal Governo, la banca darà corso a una proposta di transazione rivolta agli investitori retail per porre fine o prevenire liti aventi a oggetto la commercializzazione delle obbligazioni subordinate denominate € 2.160.558.000 tasso variabile subordinato Upper Tier II 2008-2018 (Isin IT0004352586)».

Così, il 23 dicembre scorso, recitava il comunicato di Mps seguito al fallimento del “salvataggio di mercato” costruito su aumento di capitale e operazione di liability management che prevedeva la conversione in azioni dei subordinati della banca. Il giorno prima la Consob aveva congelato gli scambi delle azioni e di un centinaio di bond del gruppo del valore di 40,8 miliardi. Dopo oltre cinque mesi di trattative, il 1° giugno Bruxelles e Roma hanno reso noto l’accordo di principio per la ricapitalizzazione precauzionale di Mps.

venerdì 16 giugno 2017

Azionisti e obbligazionisti Monte Paschi di Siena, cosa succede ora

Per i dettagli bisognerà aspettare gli accordi definitivi, ma a grandi linee il quadro à già noto. Partiamo dal caso più critico: le azioni. Per rispettare le regole europee gli azionisti dovranno pagare pesantemente. Le modalità pratiche di questo “sacrificio” dipenderanno dai due decreti del Governo non ancora emanati: quello che definirà i dettagli del burden sliaring ("condivisione degli oneri”) e quello che stabilità le condizioni dell'aumento di capitale con cui lo Stato sarà azionista di maggioranza di Mps. In teoria È possibile che le vecchie azioni non siano del tutto annullate, ma che l'aumento di capitale preveda un numero di azioni cosi alto e un prezzo cosi basso da estromettere o quasi i vecchi azionisti. In tutti i casi il tuo investimento sarà in pratica azzerato: a questo non c'è scampo.

domenica 14 maggio 2017

Conviene il Nuovo Btp Italia maggio 2017

Perché sottoscrivere il nuovo Btp Italia che sarà in asta tra il 15 e il 18 maggio prossimo? Oppure perché, allargando l’orizzonte, investire di più in questa tipologia di strumenti che ha come parametro di riferimento l’inflazione italiana o di area euro?

Dopo anni tormentati in cui i mercati finanziari sono stati caratterizzati da rendimenti di segno negativo, causati da bassa crescita economica, la prospettiva sta cambiando. Anche nei Paesi in maggiore difficoltà, tra cui l’Italia, si rilevano i primi passi verso una normalità che si credeva smarrita. L’inflazione torna a dare segnali di vita sia in Italia e soprattutto in area euro. Anche se bisogna specificare che non si tratta di aumento del costo della vita legato a un miglioramento dei salari, ma piuttosto al caro carburante. Un miglioramento a metà, insomma.

sabato 25 marzo 2017

Consigli investimento - Obbligazione Astaldi 7,125%

Sto valutando di acquistare l’obbligazione Astaldi 7,125% 1/12/2020 (104,73, Isin XS1000393899). Mi date un parere?

Purtroppo in economia non ci sono pasti gratis e anche questo bond non fa eccezione: la società che lo ha emesso è molto indebitata (i debiti finanziari sono due volte il patrimonio) e per questo i rendimenti sono alti nonostante la scadenza relativamente breve – tieni anche presente che Astaldi può liquidare il bond anticipatamente rispetto alla scadenza. Insomma, l’affidabilità dell’emittente è molto bassa (B per S&P, corrispondente al nostro “alto rischio”). Il nostro parere è di non comprare questo titolo.

mercoledì 22 marzo 2017

Consigli investimento su obbligazioni portoghesi

I titoli di Stato portoghesi rendono più dei BTp. Attento però: visti i rischi legati al Paese, non sono da comprare. In periodi di “magra” come l’attuale, dove la maggior parte dei bond offre rendimenti azzerati o quasi, i tassi offerti dai titoli di Stato portoghesi sono sicuramente allettanti. Prendiamo ad esempio quello che ha interessato un nostro lettore, il titolo di Stato portoghese con cedola 4,1% e scadenza 15/4/37 (92,96, Isin PTOTE5OE0007).

Rende nettamente di più del “gemello” italiano: 4,65% lordo, 4,07% netto, contro il 2,99% lordo, 2,49% netto del BTp 4% 1/2/37 (115,52, Isin IT0003934657), ma il Portogallo è un emittente più rischioso dello Stato italiano. Lo testimoniano le agenzie di rating, che assegnano a Lisbona un giudizio ancora più basso del già poco lusinghiero giudizio sull’Italia, sia i Cds, le “assicurazioni” contro il rischio di default.

lunedì 20 marzo 2017

Perché vendere i Btp

Perché vendere i BTp? Non è meglio proteggersi con l’Etf short dal rischio di un calo dei prezzi di titoli di Stato italiani? No: è proprio meglio vendere. Primo: stiamo parlando di un problema che non è dietro l’angolo. La debolezza del debito pubblico italiano è strutturale, ma se pure l’edificio scricchiola, sta ancora in piedi, e per un po’ continuerà a farlo, tant’è che non ti facciamo vendere i titoli che hai già e scadono nel 2017.

I problemi potrebbero arrivare poi, per cui se da un lato è meglio non arrivare a ridosso dei problemi per disfarsi dei titoli di Stato a lunga scadenza (sarebbe tardi), da un altro non puoi attuare una strategia di protezione con l’Etf Lyxor Ucits daily double short BTp (30,48 euro) già oggi, perché è concepito come una scommessa giornaliera sul ribasso dei prezzi dei BTp. Lo puoi usare per periodi più lunghi di un singolo giorno se il mercato ha una direzione precisa rivolta al calo dei prezzi (vedi, nel grafico, il periodo tra le due barre verticali), ma non va bene per lunghi periodi di alti e bassi in cui è inefficiente.

martedì 8 novembre 2016

Obbligazione Imi in dollaro australiano

Vale la pena talvolta analizzare bond già quotati sul listino domestico, considerando che la frequenza delle nuove emissioni è in questo periodo rarefatta. I recente rialzo dei rendimenti a livello globale sta riportando finalmente i valori a scadenza su soglie più accettabili, con il Bund tornato in positivo sui 10 anni e il Btp stessa scadenza che allunga ben oltre l’1,5% annuo. Nonostante questa impennata, i sottostanti in valuta estera tipicamente utilizzati per strategie carry trade rimangono molto più performanti. Valutiamo in questo caso una emissione di Banca Imi legata ai tassi australiani, un tasso fisso plain vanilla scadenza settembre 2020. Il bond in oggetto è peraltro listato sia su EuroMot sia su EuroTlx e tale elemento permette di gestire senza difficoltà una eventuale uscita anticipata. Il rendimento atteso (calcolato in valuta estera) è senza dubbio interessante, collocandosi agli attuali prezzi (101,4) al 3,9% annuo lordo, anche se la vera partita la si gioca sulla performance futura del tasso di cambio rispetto all’euro. Il bond è adatto a coloro che comprendono quest’ultimo fattore di rischio e di potenziale performance aggiuntiva.

lunedì 19 settembre 2016

Rischio conversione per le obbligazioni subordinate MPS

Cinque miliardi di euro da raccogliere non sono noccioline per nessuno, tanto meno per una banca che in due anni ne ha già bruciati otto e ora vale in Borsa “solo” 700 milioni di euro. E infatti, a poche settimane dall'annuncio, il gruppo sta già facendo marcia indietro e cerca una soluzione alternativa: convertire i bond subordinati in azioni, in modo da ridurre l’importo dell’aumento di capitale. Insomma, la società non riesce a raccogliere nuovi quattrini e allora cerca di non restituire quelli che ha già intascato. Formalmente non è un bail-in, ma ci manca poco…

Ancora non sono note le modalità con cui potrebbe avvenire la conversione; per rassicurare i mercati si parla di una conversione “che non coinvolga i piccoli risparmiatori” e “volontaria”. Sarà davvero così?

lunedì 22 agosto 2016

Btp classici o indicizzati all’inflazione. Cosa è meglio ora?

Sono alle prese con il reinvestimento di depositi e titoli in scadenza. Ora mi chiedo se siano meglio i classici BTp o se puntare sugli indicizzati all'inflazione? O ancora meglio i bond societari che dovrebbero rendere di più?

Dopo anni di rendimenti e tassi in calo, è abbastanza probabile che la prospettiva dei mercati muti. «La ripresa economica statunitense va via via consolidandosi, mentre anche per i Paesi dell’area euro meno virtuosi il ritorno alla crescita del prodotto lordo non appare più come un miraggio – spiega Angelo Drusiani, esperto in obbligazioni per Banca Albertini Syz –. La prima e spesso inevitabile conseguenza è il riemergere dell’inflazione, anche se, in Italia, al momento non se ne colgono i segnali, se non in misura molto modesta. Ad aumentare per primi i tassi ufficiali dovrebbe essere la Banca Centrale degli Stati Uniti, già a settembre prossimo. Analoga decisione non dovrebbe essere nella strategia della Bce, se non nel corso del prossimo anno».

giovedì 10 dicembre 2015

Meglio i Btp Italia dei Btp

L’incertezza greca ha spinto verso l’alto lo spread BTp-Bund fino a sfiorare i 170 pb. Tra le emissioni nostrane i Btp Italia sono quelli che continuano a soffrire le minori perdite in termini di prezzo: grazie alla loro natura retail sono meno esposti alle forti oscillazioni del mercato. Sulle scadenze comprese tra il 2016 e il 2023 si è registrato un calo in termini di prezzo compreso tra 0.14-1.31%.

Ben più ampie sono le oscillazioni delle emissioni legate all’inflazione europea e dei Btp nominali (0.63-2.15%), soprattutto sulle scadenze più lunghe. Gli ultimi dati sul carovita sono quelli di maggio e segnalano un miglioramento rispetto al mese precedente, sebbene in Italia permanga uno stato di deflazione (da -0.30% a -0.10%) mentre in Europa si è tornati a vedere un dato positivo, con l’indice pari a 0.30%, rispetto a -0.10% del mese di aprile.

mercoledì 19 agosto 2015

Obbligazione MEDIOBANCA – OPZIONI DIGITALI EUROSTOXX50 – S&P500 – NIKKEI 225

Denominazione Prestito MEDIOBANCA (MB45) 2015/2022 con opzioni digitali sugli indici Eurostoxx50, S&P500, Nikkei 225
Codice ISIN IT0005122830
Periodo di offerta 21 luglio 2015 – 31 agosto 2015
Emittente Mediobanca
Collocatori CheBanca!
Prezzo di emissione Al 100% del loro valore nominale, pari a 1.000€.
Ammontare minimo di sottoscrizione pari a 5.000€
Data di emissione e di scadenza 16 settembre 2015 – 16 settembre 2022
Importo totale collocabile 10.000.000
Indici di riferimento EuroStoxx 50 – S&P 500 – Nikkei 225