Entrambe le imposte, però, da quest’anno vanno versate secondo le regole dell'Irpef, quindi con acconto e saldo, a differenza dello scorso anno dove era previsto il pagamento in unica soluzione. Pertanto andrà versato l’anticipo per il 2013 nella misura del 99% dell’imposta 2012 (in una o due rate). Chi, invece, non possiede più gli immobili all’estero o ha smobilizzato gli investimenti, avrà un credito da portare in compensazione.
Ivafe
I soggetti obbligati al pagamento dell’Ivafe sono coloro che detengono, direttamente o per interposta persona, attività finanziarie all'estero. Nel caso di attività detenute tramite intermediario nazionale (banca, sim, fiduciaria, ecc..) nulla è dovuto.Il valore di riferimento è dato dalla consistenza degli investimenti al 31 dicembre 2012 a meno che il possesso non sia terminato prima. L'aliquota è dell’1 per mille. Quando l'attività finanziaria consiste in un conto corrente o un libretto di risparmio si paga un fisso di 34,10 euro se la giacenza annuale supera i 5.000 euro con riferimento a tutti i conti e libretti detenuti presso il medesimo intermediario. Sotto i 5.000 euro non si paga nulla.
L'Ivie e l’Ivafe devono essere dichiarate e versate con il modello Unico. Se si compila il 730, sarà necessario presentare a parte un modello Unico con la compilazione del frontespizio e dei quadri interessati: RM, sezioni XV-A e XV-B.
I righi RM33-34 sono dedicati all'Ivafe. In colonna 1 deve essere dichiarato il valore dell'attività finanziaria; nelle colonne 2 e 3 la quota e il periodo, in giorni, di possesso. Al calcolo dell'imposta sono dedicati i righi da 4 a 6. La colonna 7 deve essere barrata per indicare i conti correnti e i libretti di risparmio (imposta fissa). In RM35 si detrae l’Ivafe pagata nel 2012.
Maggiori informazioni su Guida all'Ivafe.
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