Grazie al +12,6% dei ricavi, Saipem chiude i primi tre mesi 2019 con un utile di 0,02 euro per azione (nello stesso periodo del 2018 i conti erano in lieve perdita). È una notizia positiva, ma che va relativizzata: il progresso dei conti è anche conseguenza del rincaro del petrolio, risalito dai 53 dollari al barile di inizio 2019 ai 68,5 dollari di fine marzo, fino agli attuali 72 dollari (in questi giorni l’inasprimento della posizione Usa nei confronti dell’Iran ha dato un’ulteriore spinta al prezzo dell’oro nero). Le preoccupazioni riguardano gli incontri tra l’Opec e i suoi alleati, tra cui la Russia, previsti a metà 2019: non è certo che la strategia di tagli alla produzione, per sostenere i prezzi, continui nella seconda parte dell’anno. Per questo, nonostante i conti in progresso e l’accordo con Gazprom per chiudere il contenzioso sul gasdotto South Stream, non modifichiamo la nostra posizione prudenziale.
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