lunedì 7 luglio 2014

Obbligazioni in valuta estera - lira turca e dollaro australiano

Dal 19 giugno è possibile acquistare due nuovi bond emessi da Banca Imi: Collezione tasso fisso dollaro australiano opera III (99,76; Isin IT0005026825) e Collezione tasso fisso lira turca opera III (99,83; Isin IT0005026833).

obbligazioni imi lire turche

Il primo, acquistabile per un minimo di 2.000 dollari australiani – 1.380 euro circa al cambio attuale - scadrà il 17 giugno del 2019 e pagherà cedole annuali pari al 4,2 % lordo. Il secondo scadrà invece il 17 giugno 2017 e pagherà cedole annue lorde pari all’8,6 % - il minimo è 4.000 lire turche, sempre 1.380 euro.
Il nostro consiglio è di non acquistarli. Prima di tutto perché sono emesse da una banca, emittente di cui al momento ti sconsigliamo di avere bond. In secondo luogo perché le due valute in cui sono denominate le obbligazioni sono attualmente sopravvalutate nei confronti dell’euro e per il futuro ci attendiamo che perdano ancora terreno nei confronti della valuta unica. Perdendo valore queste valute, l’ammontare delle cedole che riceverai in futuro e il capitale che ti verrà rimborsato a scadenza, una volta convertiti in euro, saranno inferiori a quello odierno, riducendo così il rendimento offerto da questi titoli.

Per esempio, per i bond in dollari australiani basta che questa valuta perda circa il 2 % annuo perché rendano meno di un BTp di pari scadenza. Un’eventualità tutt’altro che improbabile. Anzi. Un 2 % annuo è un deprezzamento in linea con quello degli ultimi 3 anni (-6,4 %, 2,1 % annuo) e la valuta australiana ha solo iniziato a perdere parte del consistente guadagno (+25 %) accumulato in passato nei confronti dell’euro.

Discorso simile vale per la lira turca, sulla quale, però, esistono anche ulteriori elementi di rischio. La situazione politica e sociale in Turchia è infatti molto delicata: ad agosto ci saranno nuove elezioni presidenziali sulle quali regna la più elevata incertezza e le rivolte sociali, seppur passate un po’ in sordina da noi in Occidente, continuano ad esserci e basta poco perché tornino ad infiammarsi come avvenuto la scorsa estate. Per non parlare delle guerre civili che insanguinano Siria e Iraq, suoi vicini.

Infine, la Banca centrale turca ha appena ridotto, per il secondo mese di fila, i tassi d’interesse, portandoli dal 9,5 % all’8,75 %. La decisione è arrivata sotto la pressione del Primo ministro turco che chiede da mesi una politica monetaria più accomodante per aiutare la crescita economica. Se questo allentamento monetario dovesse continuare, sarebbe un’ulteriore spinta al ribasso per la lira turca.
Evita dunque le obbligazioni in lire turche, e non solo quelle emesse da Imi, ma anche dagli altri emittenti, seppur super-affidabili come le Bei.

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