lunedì 22 agosto 2016

Btp classici o indicizzati all’inflazione. Cosa è meglio ora?

Sono alle prese con il reinvestimento di depositi e titoli in scadenza. Ora mi chiedo se siano meglio i classici BTp o se puntare sugli indicizzati all'inflazione? O ancora meglio i bond societari che dovrebbero rendere di più?

Dopo anni di rendimenti e tassi in calo, è abbastanza probabile che la prospettiva dei mercati muti. «La ripresa economica statunitense va via via consolidandosi, mentre anche per i Paesi dell’area euro meno virtuosi il ritorno alla crescita del prodotto lordo non appare più come un miraggio – spiega Angelo Drusiani, esperto in obbligazioni per Banca Albertini Syz –. La prima e spesso inevitabile conseguenza è il riemergere dell’inflazione, anche se, in Italia, al momento non se ne colgono i segnali, se non in misura molto modesta. Ad aumentare per primi i tassi ufficiali dovrebbe essere la Banca Centrale degli Stati Uniti, già a settembre prossimo. Analoga decisione non dovrebbe essere nella strategia della Bce, se non nel corso del prossimo anno».

Se le economie d’area euro confermeranno le attese, la Banca di Francoforte abbandonerà la strategia del Quantitative Easing e, ad inizio 2017, potrebbe seguire l’esempio della Banca statunitense. Ma ciò che potrebbe verificarsi è l’effetto contagio ad inizio autunno prossimo. Nel momento in cui la Banca Centrale Usa alzerà il tasso ufficiale, sarà stata preceduta da un aumento generalizzato dei rendimenti di mercato. Aumento che, in parte, si trasferirà in area euro, non per necessità, ma per contagio. Un rialzo dei rendimenti in area euro o si è visto, peraltro, già a partire da fine aprile scorso. Complice l’attesa di un aumento del costo della vita in prospettiva e il reiterarsi della crisi greca.
La strategia da attuare, in vista di un probabile aumento dei rendimenti, è la scelta di strumenti indicizzati. I BTp ne offrono due tipologie.

I primi ancorati all’inflazione d’area euro, che rimborsano l’intera inflazione all’atto del rimborso finale. I secondi, i BTp Italia, rimborsano l’inflazione interna ogni sei mesi, sommandola alla cedola fissata in fase di collocamento dei titoli. Se si vuole accumulare il capitale, i primi si adattano meglio a questa esigenza. Se si desidera incassare cifre alte ogni sei mesi, i secondi sono da preferire. Le emissioni societarie hanno rendimenti medio alti, se assegnatari di bassi gradi di affidabilità. In caso contrario, la differenza con quelli offerti dai titoli di Stato è non particolarmente elevata. Non va infine dimenticato che la maggior parte delle obbligazioni di società vengono collocate e scambiate nel mercato secondario per un valore nominale minimo di 100 mila euro.

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