giovedì 23 ottobre 2014

Aumenterà la cedola del Btp Italia ottobre 2014-2020?

Gli investitori retail hanno ordinato soltanto poco più di 4,5 miliardi di euro del nuovo Btp Italia, il titolo a sei anni indicizzato all’inflazione nazionale. Un risultato, questo, raggiunto con i 536 milioni di euro di ordini raccolti ieri, che si sono sommati ai 4,036 miliardi di lunedì e martedì, per arrivare appunto a quota 4,572 miliardi. L’importo è molto basso soprattutto se confrontato con i grandi successi di domanda riscontrati dal Tesoro nelle precedenti edizioni del Btp Italia. Per esempio, lo scorso aprile le sottoscrizioni degli investitori retail si erano chiuse con ordini complessivi oltre 10 miliardi di euro per arrivare poi a quota 20,5 miliardi includendo la domanda degli investitori istituzionali.


D’altra parte in questi giorni i mercati obbligazionari dell’area euro sono piuttosto instabili e gli investitori in generale stanno premiando gli asset considerati un «porto sicuro», come i Bund tedeschi oppure i Treasury Usa. Anche ieri lo spread di rendimento tra i decennali italiani e tedeschi ha chiuso a quota 164 punti base, in linea con la chiusura di martedì, con il rendimento del Btp al 2,508% e quello del Bund allo 0,87%. Proprio per invogliare gli investitori ieri mattina la responsabile della gestione del Debito Pubblico Maria Cannata ha dichiarato in una nota che «il tasso minimo reale garantito dell’1,15%, fissato per la settima emissione del Btp Italia attualmente in corso e comunicato lo scorso venerdì 17 ottobre, potrebbe essere rivisto al rialzo al termine del collocamento, considerata la volatilità del mercato registrata negli ultimi giorni».

Detto questo, Cannata ha anche sottolineato il fatto che nell’amb i t o dell’attuale scenario di mercato «superare i 4 miliardi di raccolta retail in due giorni è un risultato senz’altro soddisfacente». Il collocamento continuerà questa mattina dalle 9 alle 11 e stavolta i destinatari dell’offerta saranno gli investitori istituzionali. La cedola reale dell’1,15% si confronta con l’1,65% dell’ultimo Btp Italia collocato lo scorso aprile, anch’esso a sei anni, e con il 2,15% del titolo a quattro anni collocato a novembre 2013 per 22,3 miliardi. Ieri in serata il Btp Italia aprile 2020 sul mercato secondario ha chiuso a quota 102,21 per un rendimento reale a scadenza dell’1,22%. Quest’ultimo è un rendimento sostanzialmente in linea con la quotazione della chiusura di venerdì scorso, al momento della determinazione della cedola minima garantita del nuovo Btp, a indicare che il Tesoro già in partenza questa volta si era dimostrato poco generoso, sebbene a dire il vero sul mercato ci fosse chi si attendeva una cedola minima reale ancora più bassa, intorno all’1%. Del resto, escludendo la raccolta del Btp Italia, il Tesoro attualmente ha già coperto l’84% del funding previsto per quest’anno e non ha particolari esigenze di cassa. Con le sei emissioni precedenti di Btp Italia il Tesoro ha raccolto quasi 87 miliardi di euro.

0 commenti:

Posta un commento