giovedì 3 dicembre 2020

Il sito Internet e il marketing per l'avvocato

La pandemia Covid ha accellerato la digitalizzazione degli italiani, imprese e cittadini. E' quindi sempre più necessario anche per l'avvocato aggiornarsi e cercare di esser trovato dai clienti direttamente tramite i nuovi canali online. Digitalizzare il tuo studio e sfruttare il marketing online è ormai una necessità imprescindibile e non rimandabile. Vuoi saperne di più? Puoi iniziare a farti un’idea e capire le potenzialità della tecnologia e del marketing per il tuo Studio Legale leggendo  “Marketing Online per Avvocati” e “LinkedIn per Avvocati”.

 Avvocati e giuristi d’azienda si confrontano con un’attenzione sempre maggiore con le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica. Lo fanno non solo per considerare gli apporti sul fronte dell’operatività corrente, ma per identificare nuovi strumenti e modalità per rispondere alle vecchie e alle nuove esigenze dei clienti e sviluppare, anche in sinergia con altri studi, nuove nicchie di mercato. Lo sconquasso della crisi generata dal Covid 19 ha impresso una spinta a queste riflessioni aiutando i più scettici a vincere residuali resistenze e i già convinti a imprimere una accelerazione al processo di digitalizzazione dei propri uffici o studi. 

Gli strumenti e le soluzioni a distanza hanno infatti permesso alla maggior parte dei professionisti di operare in continuità anche da remoto.Mail processo era ormai avviato da alcuni anni. Lo testimoniano i dati elaborati da Wolters Kluwer («Wolters Kluwer future ready lawyer survey: performance drivers)» che dal 10 al 30 gennaio di quest’anno (e quindi pre lockdown) ha raccolto le opinioni 700 legali italiani, di altri otto paesi europei e americani: per quasi tutti la tecnologia è di vitale importanza. La si ritiene infatti al primo posto, con il 76% di preferenze, fra i trend di sviluppo della propria realtà. Nella rilevazione del 2019 questo aspetto era invece in terza posizione. 

A fronte di questa attenzione non sempre corrisponde un’adeguato livello di attivazione: solo il 28% degli intervistati ritiene che la propria attività sia attrezzata per soddisfare questa necessità. Inoltre solo un professionista su tre si sente preparato per stare al passo con i cambiamenti del mercato e solo uno su tre ritiene di essere in grado di soddisfare le richieste dei clienti. Tra le ragioni di questa insufficienza si segnala una scarsa adattabilità ai cambiamenti e nicchie di resistenza da parte dei responsabili dei vertici degli studi professionali o di quelli aziendali. 

Anche i costi giocano la loro parte. La metà dei legali coinvolti prevede però di incrementare la spesa per le soluzioni tecnologiche nei prossimi tre anni (nel 2019 gli investimenti legati alla tecnologia nel legale avevano superato 1,2 miliardi di dollari). Lo faranno soprattutto le realtà già fortemente coinvolte nel processo di innovazione e in misura maggiore gli studi legali rispetto agli uffici interni delle aziende. 

Le azioni messe in campo fin da oggi per far fronte all’innovazione possono essere sintetizzate così: negli studi legali riguardano l’inserimento di uno specialista/team di information technology (35%) e lo sviluppo in-house delle proprie soluzioni tecnologiche legali (34%); in azienda sullo sviluppo di soluzioni tecnologiche legali inhouse (36%) e nella creazione di una funzione affari legali (35%); nelle società di servizi aziendali acquisendo competenze da mercato (46%) e sviluppando iniziative formali di innovazione (39%).

Le tecnologie con un maggiore impatto sono: big data e analisi predittiva, intelligenza artificiale, automazione robotica dei processi, machine learning, e tecnologia blockchain. Gli altri trend importanti nei prossimi anni saranno: la capacita di soddisfare i clienti o la direzione (74%), l’attenzione al miglioramento dell’efficienza/ produttività (73%), l’assunzione dei professionisti e la gestione dei talenti (73%); la capacità di gestire una maggiore quantità di informazioni complesse (72%). 

Per quanto riguarda la soddisfazione dei clienti, l’attenzione è da porre su un parziale disallineamento fra quanto gli uffici legali interni alle aziende, che negli anni hanno visto evolvere il loro ruolo che da tecnico e diventato spesso strategico, ricercano dai consulenti e quanto invece ottengono. Potrebbe essere questa la ragione per cui solo una azienda su quattro si sente molto soddisfatta del servizio che riceve e il 14% si dichiari neutrale. 

Situazione critica, per i legali esterni, su cui già grava la tendenza da parte aziendale di internalizzare i servizi e di limitare l’apporto di consulenti con l’obiettivo di sviluppare una maggiore vicinanza con le problematiche di business oltre che contenere i costi. Le principali discrasie: l’80% delle aziende ritiene importante che lo studio a cui si indirizza sia specializzato nelle peculiarità della propria impresa ma solo il 34% vede corrisposta questa esigenza; il 79% punta all’efficienza e produttività che trova soddisfatta solo nel 28% dei casi; il 79% presta attenzione al rapporto prezzo valore ma solo il 32% lo riscontra; il 76% considera utile che lo studio legale fornisca strumenti tecnico organizzativi ma solo il 37% trova la soluzione a questa esigenza. 

La risposta a queste aree di miglioramento viene dalla constatazione da parte chi opera negli degli studi legali di dover investire entro i prossimi tre anni in un maggior utilizzo della tecnologia per migliorare la produttività, nella specializzazione e personalizzazione dei servizi legali proposti e in generale verso una attenzione più marcata verso l’innovazione

Digitalizzare il tuo studio e sfruttare il marketing online è ormai una necessità imprescindibile e non rimandabile. Vuoi saperne di più? Puoi iniziare a farti un’idea e capire le potenzialità della tecnologia e del marketing per il tuo Studio Legale leggendo  “Marketing Online per Avvocati” e “LinkedIn per Avvocati”.

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