giovedì 28 marzo 2013

Obbligazioni emergenti–Brasile e Mexico

obbligazioni-paesi-emergentiL’attenzione degli investitori per i mercati emergenti è cresciuta negli ultimi mesi, coinvolgendo soprattutto i Paesi dell’America Latina dato il buon livello di crescita raggiunto, anche se in rallentamento nello scorso anno.

Le due economie maggiori dell’area (Brasile e Messico) perseguono orientamenti diversi di politica monetaria. Il Brasile (rating Baa2/BBB/BBB) ha effettuato una serie di decrementi del tasso base Selic, che lo hanno portato dal livello 12,5% del luglio 2011 al 7,25%, il più basso mai raggiunto, con lo scopo di frenare la massa di liquidità in arrivo attratta dagli alti tassi del Paese, ma con rischi limitati sul fronte inflazionistico. I titoli sovrani.


Il debito pubblico brasiliano presenta una consistente esposizione in real, ma anche in dollari e in misura più limitata in euro. La curva dei rendimenti in real si estende fino alla scadenza decennale, con rendimenti che oscillano fra il 6,94% e il 9,35%. Le emissioni sovrane in dollari presentano una curva dei rendimenti che va dal semestrale (1%) al bond con durata 25 anni (3,94%), mentre quelle in euro sono esigue: il titolo con scadenza 2015 (cedola 7,375%) rende lo 0,68% mentre quello con scadenza 2017 (cedola 11%) rende l’1,39%.

Lo spread dei titoli di stato brasiliani in dollari rispetto ai Treasury americani registra, secondo la classifica EMBI+, un valore di 157 p.b. (punti base) contro 242 p.b. dell’indice globale e 305 p.b. del comparto latino americano. Il Messico (Baa1/BBB/BBB) si presenta invece da molti anni come un prenditore che si è sempre differenziato con emissioni in dollari, yen ed La politica monetaria messicana mantiene dal 2009 il tasso base al 4,5%, confermato in relazione al contesto economico e al controllo dell’inflazione.

La novità dell’inizio di quest’anno è relativa all’emissione sovrana di 1,5 miliardi di dollari con scadenza 2044 e cedola 4,75%. Il Messico prosegue quindi con le scadenze lunghe, unico tra gli emittenti sovrani latinoamericani. La domanda, pari al doppio dell’offerta, ha portato il prezzo a 109,615 e la cedola a 4,19%, confermando la fiducia degli investitori nella politica monetaria del Paese. Si ricorda che il Messico ha emesso anche un titolo centenario. Le curve di rendimento dei titoli sovrani messicani sono disponibili in peso e in dollari. In quella in peso il rendimento passa dal 4,41% annuale al 6,05% trentennale, mentre in quella in dollari va dall’annuale allo 0,63% al centenario al 4,12%.

Non mancano alcune emissioni in euro, come la scadenza 2015 (cedola 4,25%) che garantisce lo 0,75%, la scadenza 2017 (cedola 4,25%) arriva all’1,52% e la scadenza 2020, con cedola 5,50%, che offre il 2,30%. Inoltre l’indice EMBI+, attribuisce ai titoli messicani lo spread sui Treasury di 115 p.b., il più basso tra gli emergenti latino americani. I titoli corporate. Lo sviluppo delle economie brasiliana e messicana ha portato alla crescita del mercato delle obbligazioni corporate e bancarie in valuta e in divisa locale, che gli esperti valutano in maggioranza con grande favore, con l’avvertenza di privilegiare i bond con il rating più elevato e di monitorare costantemente il tasso di cambio.

Fra le prime emissioni dell’anno si segnala quella della banca d’investimento brasiliana BTG Pactual (Baa3/ BBB-), con 1 miliardo di dollari settennali al 4% e un prezzo reoffer di 99,247 (spread sul Treasury di 286 p.b.).

La banca brasiliana Bradesco (Baa2/BBB) ha invece inaugurato il 2013 con un boond Dim Sum (prenditori esteri in yuan cinesi), dopo due analoghe emissioni a fine 2012, per 350 milioni di yuan e cedola 3,7%, emesse alla pari. Hanno inoltre attratto grandi richieste due emissioni speculative brasiliane: la Minerva (B1/B+/B+), leader nella macellazione, ha collocato 850 milioni di dollari decennali, con cedola 7,750% e prezzo reoffer 98,301, suscitando una domanda di 6,5 miliardi. Marfrig (B2/B+/B+), leader nella distribuzione alimentare, ha invece collocato 600 milioni quadriennali, con cedola 9,875%, alla pari, attirando una domanda pari a 4,1 miliardi.

Passando alle banche, la cilena Corpbanca (Baa2/BBB+) ha emesso 800 milioni di dollari a scadenza quinquennale, con cedola 3,125% e prezzo reoffer 99,482 (spread su Treasury 245). Nello stesso Paese la società di telecomunicazioni ETB (Baa1/BBB-) ha offerto in valuta locale l’equivalente di 300 milioni di dollari decennali, con cedola 7% e prezzo alla pari, creando un grande interesse visto che la domanda è stata otto volte maggiore. Nel settore della distribuzione, l’importatore cileno di autovetture Gildemaster (Ba2/BB) ha emesso 300 milioni di dollari decennali con cedola 6,75% e prezzo alla pari. Fra le più recenti si segnalano due emissioni da 2 miliardi di dollari da parte del Banco do Brasil (Baa1/BBB/BB), con cedola 6,25% emesso alla pari e Pemex (Baa1/BBB/ BBB), compagnia petrolifera statale messicana, con un decennale con cedola 3,50%, emesso a 99,724.

Da segnalare anche l’attività di organizzazioni sovranazionali e agenzie paragovernative che fruiscono della «tripla A». Le novità di gennaio riguardano le emissioni di EIB della tedesca Kfw con rispettivamente 225 e 200 milioni di real triennali, cedola 6% e prezzi reoffer rispettivamente 101,241 e 100,877. Infine Rabobank ha emesso 750 milioni triennali di peso messicani, con cedola 4,625% e reoffer 102,650.

0 commenti:

Posta un commento