mercoledì 6 marzo 2013

I fondi di investimento Carmignac Patrimoine

I fondi di diritto lussemburghese non conoscono crisi. Con 13.500 prodotti commercializzati e 2.360 miliardi di euro di giro d’affari, il Paese è leader europeo incontrastato nella domiciliazione dei fondi, dopo essersi accaparrato anche la direttiva europea sulla gestione collettiva. Così, di fronte a mercati domestici pesantemente minacciati dai deflussi, la capacità di esportare diventa vitale.

Ecco che Carmignac, la boutique finanziaria indipendente parigina che ruota su un patrimonio di 53 miliardi di euro, chiederà l’approvazione affinchè la filiale che già possiede in Lussemburgo (Carmignac gestion luxembourg, ndr) possa assumere lo status di società di gestione. «Oltre al ruolo storico di distributore
globale, la filiale lussemburghese diverrà anche società di gestione della sicav Carmignac portfolio, ampliando così l’attività delle branch oltre l’attuale ruolo di distributori locali», spiega Eric Le Coz che, insieme a Davide Fregonese, assumerà la carica di direttore generale della società di gestione lussemburghese con Antoine Bruneau, attualmente controller finanziario del gruppo. «Con la nuova direttiva europea, si possono creare succursali di gestione in altri paesi, come l’Inghilterra », precisa Eric Hélderlé, direttore generale di Carmignac.

La gestione degli attivi, dunque, non dovrà restare per forza confinata in un posto specifico. «Chiederemo le autorizzazioni del caso per andare dove c’è interesse», aggiunge. In altre parole, Londra potrebbe diventare quanto prima la destinazione di una parte dei team gestionali.

Nella capitale britannica, per il momento, il gruppo ha solo un ufficio commerciale. La maison degli investimenti si vuole internazionalizzare e si sta guardando intorno, tanto che a breve si inaugurerà l’apertura di un ufficio a Zurigo. Poi sarà la volta dell’America Latina, dove i mercati interessanti sono Brasile, Colombia, Cile.

Ma Carmignac non lascerà mai Place Vendôme e Parigi continuerà a restare il centro europeo della gestione. Basti pensare che il solo fondo di diritto francese Carmignac patrimoine (28 miliardi di euro in gestione e che rimane amministrato da Parigi) ha raccolto 2 miliardi solo nel 2012 che rappresentano quasi la metà della raccolta netta del gruppo (4,5 miliardi). «Per venderlo in Gran Bretagna, però, abbiamo qualche difficoltà », sottolinea Hélderlé. La maggior parte delle società di gestione, infatti, domicilia i fondi di diritto francese da esportare in una Sicav lussemburghese. Il gruppo, però, ora vuole far conoscere di più anche altri prodotti: in particolare il Carmignac emerging patrimoine e il Capital plus.

E, dal 2013 in poi, si è posto un altro obiettivo molto ambizioso: conquistare la clientela istituzionale, che per il momento rappresenta solo un 10%. Di conseguenza, sta studiando nuove classi di attivi e nuovi prodotti per questo mercato. A cominciare dall’Italia. Motivo per cui lo scorso settembre è arrivato, nel ruolo di country head, Giorgio Ventura il cui ultimo incarico è stato quello di co-responsabile di vendite e marketing proprio in Eurizon capital Milano (gruppo Intesa San Paolo). Infine, Mps.

La boutique francese Carmignac, presente in Italia da più di 11 anni, non ha distribuzione propria ma opera attraverso le reti di promozione finanziaria presenti sul territorio, tra cui quella di Mps. Ora, alla luce dello scandalo che ha travolto la banca senese, i promotori finanziari di Mps, oltre a dirsi preoccupati, devono anche tranquillizzare i clienti che temono per i loro portafogli. Commenta Hélderlé: « Grazie al modello di architettura aperta, i network possono selezionare i migliori asset manager e garantire ai clienti finali protezione per i loro asset, che rimangono separati dagli asset della banca. Comunque vadano le cose siamo tranquilli perché il nostro modello di ripartizione del rischio protegge il capitale.

0 commenti:

Posta un commento