Un’eventuale
chiusura anticipata, ipotesi
sempre contemplata in questo tipo
di offerte ma scarsamente praticata,
non potrà comunque avvenire
prima del pomeriggio di mercoledì,
garantendo quindi almeno tre
giornate piene di acquisti. Al termine
dell’offerta saranno indicati
i tassi definitivi, che in ogni caso
non potranno ovviamente essere
inferiori ai minimi garantiti.
Con un comunicato diffuso nel
pomeriggio di ieri il Tesoro ha
proseguito nell’operazione di disvelamento
progressivo delle caratteristiche
del BTp Valore, il primo
titolo di una famiglia di offerte
che Via XX Settembre rivolge direttamente
al pubblico dei piccoli
risparmiatori e affini.
Il nuovo strumento serve ad affiancare
il più classico BTp Italia
nello sforzo di riportare una quota
crescente del debito italiano nelle
tasche delle famiglie italiane; sforzo
già premiato dal rinnovato interesse
acceso dall’evoluzione dei tassi, che fra settembre e gennaio
ha già fatto crescere di oltre 50 miliardi
la mole dei titoli di Stato nei
portafogli dei risparmiatori.
Gli acquisti generati dal rialzo
degli interessi si concentrano soprattutto
sulle scadenze più brevi,
mentre l’obiettivo strutturale del
Mef è di allargare l’orizzonte anche
al medio-lungo termine.
Nasce da qui il filone del BTp
Valore, che debutta con un titolo
a 4 anni proprio per il fatto che
l’orizzonte attuale dei tassi di interesse
permette di offrire rendimenti
potenzialmente interessanti
anche senza allungare troppo
il calendario.
Del BTp Italia il nuovo titolo
non eredita l’aggancio all’inflazione,
che del resto nelle previsioni
dovrebbe cominciare davvero a
tramontare anche se in tempi più
lunghi rispetto alle stime di qualche
mese fa. Simile però è il meccanismo
dell’offerta, fuori dall’asta
ma tramite collocamento
dedicato a cui si può aderire tramite
banca, posta e home banking.
E analoga è anche la struttura dei
costi, che prevede la vendita alla
pari e l’assenza di commissioni, in
un quadro completato dalla classica tassazione agevolata sui titoli
di Stato pluriennali caratterizzata
dall’aliquota agevolata al 12,5% e
dall’esenzione dalle imposte di
successione.
L’obiettivo è sempre quello di
intercettare una parte della liquidità
degli italiani, che rimane ricchissima
(oltre i 1.500 miliardi)
nonostante l’inflazione e che resta
impegnata nella ricerca di protezioni
al taglio del valore reale prodotto
dal carovita mentre i mancati
adeguamenti dei tassi dei conti
correnti fanno crescere anche le
preoccupazioni del governo (servizi
a pagina 23).
Nei carotaggi della vigilia condotti
dagli istituti di credito l’interesse
appare alto, tanto più in
un panorama di rendimenti spinti
in alto dalla politica monetaria
e non da un allarme Italia che salvo
soprese non dovrebbe riaffacciarsi
nemmeno nel rating di Moody’s
atteso per venerdì prossimo.
Molto ovviamente dipenderà
dal confronto fra la struttura finale
dei rendimenti e quelle offerte
dai titoli simili: oggi i BTp a
quattro anni viaggiano a tassi intorno
al 3,225 per cento.
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