mercoledì 24 giugno 2015

Acquistare diamanti come investimento conviene?

diamante debeersRegalare un diamante come anello di fidanzamento o in occasione degli eventi più rilevanti, non è più un’usanza solo occidentale. Negli ultimi anni, in Cina e in India la classe media in forte crescita ha iniziato ad appropriarsi di questa tradizione, non creata ma certamente rafforzata dal noto slogan “un diamante è per sempre”, coniato nel 1947 dalla N. W. Ayer & Son per conto della De Beers. Secondo Citigroup, a Shangai il 62% delle coppie di fidanzati compra un anello di diamanti, quasi il doppio rispetto al dato degli anni novanta.

L’aumento di richiesta di diamanti si scontra però con una flessione dell’offerta complessiva di diamanti grezzi, legata all’esaurimento delle miniere già operative e alla mancanza di nuovi, significativi, giacimenti. Nel primo trimestre dell’anno la produzione di diamanti è aumentata del 2% a 7,7 milioni di carati, ma De Beers ha annunciato che d’ora in poi verrà limitata: nel 2015 si scenderà dai 34 milioni di carati previsti a 30-32 milioni. Sempre più rara e sempre più di valore, una pietra così importante la cui storia è sempre stata legata e intrecciata a quella dei potenti: fin dalle epoche passate le pietre preziose erano infatti simboli di potere perché rare e splendide.

Questi trend sono descritti nell’articolo Conviene l’investimento in diamanti in Italia?

QUELLI ENTRATI NELLA STORIA

Alcuni diamanti poi sono entrati nella storia anche solo per il loro percorso, dalla miniera alle corone, altri sono attorniati da un alone di mistero, tra leggende e mito. Tra i più noti, il primo posto è occupato da Cullinan, il più grande diamante grezzo mai trovato - con un peso di 3.106,75 carati, pari a 621,35 grammi – il cui nome deriva dal luogo del suo ritrovamento Cullinan, in Sudafrica, avvenuto il 26 gennaio 1905. La particolare grandezza e la purezza della pietra richiese le migliori competenze per il taglio, effettuato tre anni dopo da Asscher, esperti di diamanti di Amsterdam. Dalla pietra originaria sono stati ricavati 105 diamanti di varie forme e dimensioni di cui molti sono entrati a far parte del tesoro della Corona inglese.

La più grande di queste è Cullinan I o Grande Stella d’Africa, tagliata a goccia con un peso di 530,20 carati, che dal 1908 si trova sullo scettro di Sant’Edoardo, nel tesoro reale d’Inghilterra. Meno fortunato è l’Excelsior, trovato la sera del 30 giugno 1893 nella miniera Jagersfontein, in Africa, da un lavoratore che trovò qualcosa di strano a ostruire la pala di ghiaia: la pietra fu tagliata in pezzi troppo piccoli perché si conservasse traccia della sua grandezza originaria, ben 971 carati. Non trovando, infatti, un compratore disposto ad acquistare una pietra così grossa, la De Beers decise di tagliarlo in varie pietre più piccole, circa 11 pezzi, di cui il più grande da soli 69,68 carati. Una decisione che Alfeo F. Williams De Beers definì nel suo libro ‘Some Dreams Come True’ “imperdonabile”.

Al terzo posto per grandezza c’è poi il Gran Mogol, scoperto in India nella miniera di Kollur, tra il 1650 e il 1658: nonostante il suo peso grezzo sia di 787,50 carati, la sua storia è nota soprattutto perché avvolta nel mistero. Della pietra infatti oggi non c’è traccia. All’epoca del ritrovamento venne donato allo scià Jehan, il grande monarca quinto fondatore della dinastia mongola dell’Indostan, l’antico regno degli indù: da qui il nome dato al diamante di Gran Mogol. Lo scià lo diede al veneziano Ortensio Borgis per il taglio a rosa con forma di mezzo uovo ma sfortunatamente il taglio si rivelò imperfetto e si dovette intervenire di nuovo portando il peso a 280 carati. Il veneziano fu punito con una multa che lo privò di tutti i suoi averi. Tutto ciò che si conosce del Gran Mogol si deve oggi al mercante di gemme Jean Baptiste Tavernier che lo vide e lo ritrasse in un viaggio in India nel 1665: da allora non si hanno più notizie certe tanto che si sospetta che altri due grandi diamanti come il Ko-hi-noor o l’Orlov siano due suoi frammenti. Più famoso di altri diamanti è l’Hope, di proprietà anche di Luigi XIV e ufficialmente denominato “il diamante blu della corona”.

Rubato durante la rivoluzione francese, finì a Londra nel 1830 e acquistato da Henry Philip Hope dal quale prese l’attuale nome. Si pensa inoltre che a questo diamante blu si rifaccia il “Cuore dell’Oceano” raccontato nel film di James Cameron Titanic. Ma la gemma di trova oggi allo Smithsonian Institute di Washington. Non sul fondo dell’Oceano.

Per approfondimenti: Investire in Diamanti

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