lunedì 1 giugno 2015

Investire in India conviene? Come farlo con fondi e ETF

Il 2014 è stato un anno di crescita stellare per l’azionario India. Nel corso del 2014, Modi si è occupato di consolidare il suo governo e il partito Bharatiya Janata Party (Bjp), eliminando o cambiando le vecchie, e molto spesso inefficienti, strutture decisionali, rimpiazzandole con strutture nuove e semplificate, che metteranno in atto le iniziative di riforma del suo governo. Inoltre, con Raghuram Rajan, nuovo governatore della Banca Centrale Indiana (Rbi), la credibilità dell’organismo sembra essere in buone mani.
“Il bilancio del nuovo partito a luglio 2014 ha segnato un incoraggiante allontanamento dalle costose politiche populiste del suo predecessore – spiega Adrian Lim, senior investment manager di Aberdeen Am – Il Ministro delle finanze Arun Jaitley ha posto come obiettivo l’8 per cento di crescita economica entro tre anni e vuole tagliare il disavanzo fiscale di circa il 3 per cento del Pil entro il 2017. Altre proposte di bilancio includono accesso più facile agli investitori diretti esteri, una riforma dei sussidi e l’introduzione di una tassa su beni e servizi”. Come si è comportato nel 2014 il vostro fondo specializzato sull’India? L’Aberdeen Global Indian Equity Fund ha conseguito una performance del 37,12% nel 2014, superando il benchmark di riferimento (l’indice Msci India si è attestato al 13,21%, ndr).

Sia l’asset allocation, sia la selezione dei titoli sono stati positivi. Quali sono stati i driver di performance? Non avere in portafoglio titoli legati al settore dell’energia è stato un fattore chiave. Reliance Industries, per esempio, è stata sotto pressione quando il governo ha ritardato l’aumento dei prezzi del gas, anche se ha poi recuperato un po’ quando sono stati annunciati i rialzi. È questo tipo di incertezza normativa che ci fa diffidare del settore. Nel frattempo, l’euforia elettorale, che ha spinto i titoli azionari su nuovi picchi, ha favorito i beni ciclici, sulle speranze di un aumento di spesa nelle infrastrutture. Come tale, la nostra esposizione non legata al benchmark sull’industria Container Corp of India ha aiutato le relative prestazioni.

Che strategia adotta il fondo? La selezione dei titoli è ciò che ci contraddistingue. Applichiamo la nostra ricerca proprietaria alle aziende e, se non passano le nostre verifiche, non le compriamo. A differenza di molti gestori di fondi, siamo focalizzati su un orizzonte di lungo termine. Questo significa che torniamo a visitare le aziende, ancora e ancora. Il vantaggio di questo processo è isolare solo le società ben gestite che hanno prospettive attraenti a lungo termine e che rappresentano valore. È importante per noi concentrarsi sul prezzo tanto quanto sulla qualità. Non serve a nulla pagare troppo, per quanto interessante possa essere una società.

Quali sono le vostre previsioni sull’India per i prossimi mesi? Dopo quasi un anno di crescita stellare, il listino indiano ha subìto un recente attacco di volatilità. A parte questo, Modi difficilmente avrebbe potuto chiedere una partenza più ottimistica per il nuovo anno. Gli investitori possono lamentare la spirale discendente del petrolio, ma è una benedizione economica per l’India: aiuta ad alleviare l’inflazione e ad alleggerire la pressione sul disavanzo delle partite correnti. Questo ha inoltre fornito lo slancio necessario alla Reserve Bank per attuare un taglio dei tassi di interesse che dovrebbe sostenere la crescita. Il 2015 sarà comunque un anno cruciale per il governo, che ora deve premiare l’entusiasmo sfrenato del Paese con riforme strutturali fondamentali per mantenere lo slancio post-elettorale. La mancanza di una maggioranza nella camera alta potrebbe rivelarsi una spina nel fianco.

Tuttavia, l’ondata più recente di politiche “business-friendly” è promettente e sembra segnalare la sua determinazione a fare ciò che deve essere fatto.

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