Si riduce il vantaggio dei BTp Italia rispetto ai BTpei.Rispetto allo scorso mese, la tabella evidenzia una riduzione dei prezzi di tutti i BTp, sia quelli a tasso fisso sia quelli indicizzati all'inflazione italiana (BTp Italia) ed europea (BTpei). La causa di questo movimento è riconducibile alla fase di maggiore avversione al rischio (risk off) che ha caratterizzato tutte le classi d'investimento.
Nonostante il calo dei prezzi, i rendimenti garantiti dalle emissioni inflation linked risultano però meno generosi rispetto a quelli di un mese fa. La causa è riconducibile al crollo dell'inflazione nel mese di aprile. L'inflazione italiana, a cui è legato l'andamento dei BTp Italia, è passata dall'1,60% di marzo all'1,10% nel mese di aprile. Ricordiamo che si è più che dimezzata rispetto al livello di dicembre (2,40%). Stessa tendenza per l'inflazione europea che nel mese di marzo era pari all'1,70%, e ora è pari all'1,10%, esattamente la metà di dicembre (2,20%). In termini relativi, si é ridotto drasticamente il vantaggio di investire in BTp Italia rispetto ai BTp legati all'inflazione europea.
Permane invece un vantaggio (stimato) di rendimento, sebbene più contenuto, dei titoli di Stato legati alla crescita dei prezzi, rispetto a quelli tradizionali. Ed è sempre bene ricordare che la differenza fondamentale tra i BTp "tradizionali" a tasso fisso e quelli legati all'inflazione (sia italiana che europea). I primi offrono un rendimento certo e calcolabile precisamente al momento dell'acquisto, per i secondi invece il rendimento finale dipenderà dall'effettivo aumento dei prezzi: se sarà maggiore di quello previsto il risultato sarà migliore rispetto alla stima e viceversa.






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