lunedì 2 settembre 2019

Crowdfunding in crescita ma restano i dubbi sulla tassazione

Il crowdfunding raddoppia. La raccolta di capitali online in campo immobiliare si sta trasformando da semplice curiosità a canale ormai noto e affidabile dal lato degli sviluppatori, e come forma di investimento alternativa per i privati, anche dal momento che, almeno in base ai primi casi, promette di restituire rendimenti da fare invidia a molti strumenti finanziari.

L’Osservatorio crowdinvesting del Politecnico di Milano – la cui ultima edizione è stata presentata giovedì scorso – ha certificato un vero balzo del settore, dovuto al moltiplicarsi delle iniziative. Il rapporto 2019 registra 6 piattaforme (più altre in partenza), con una raccolta pari a 15,6 milioni nel periodo luglio 2018-giugno 2019, suddivisi in 8,8 milioni nel segmento “equity” (8 progetti) e 6,8 nel “lending” (31 progetti).
L’edizione 2018 si fermava a due operatori attivi e una raccolta intorno agli 8 milioni complessivi nel periodo luglio 2017-giugno 2018. Fino a oggi i capitali racimolati dal crowdfunding immobiliare in Italia sono stati 22,6 milioni. E secondo le stime del Politecnico, i mesi a venire porteranno un’ulteriore spinta al settore, con un target stimato di raccolta pari a 30 milioni da qui a giugno 2020. Anche in pieno periodo estivo, sono numerose le novità.

È ai nastri di partenza Recrowd, nuovo operatore lending che si propone di dividere le offerte ai clienti in 4 aree, differenti per rischio, investimento, durata e Roi atteso. La società si è finanziata a sua volta sulla piattaforma Opstart e a fronte di un obiettivo minimo di raccolta di 50mila euro ha chiuso il round con mezzo milione. È pronta a pubblicare le prime proposte anche RE-Lender (vedi articolo a fianco), piattaforma anche questa di tipo “lending”, che presenta la caratteristica di non occuparsi di residenziale.

È un’iniziativa di Francesco Marella, sviluppatore immobiliare che proprio grazie al crowdfunding aveva finanziato parte di un proprio progetto residenziale a Potenza (tramite il veicolo immobiliare Madrò). Di tipo equity, invece, è un altro soggetto pronto a partire, Build Around, che dovrebbe proporre investimenti nelle asset class hotel, industriale, uffici, direzionale. Al capitale partecipano la famiglia Orlando, l’investment analyst Marco Ravetta e la G.B. Par, holding della famiglia Borromeo.

Per quanto riguarda le realtà già affermate, Walliance, leader nel segmento equity immobiliare, in un anno e 7 mesi di attività ha raccolto 11 milioni complessivi, ma tutte le realizzazioni cui finora ha partecipato hanno generato un volume d'affari di 90 milioni. Ciò che più conta è che Walliance ha all’attivo già due progetti arrivati all’exit finale, con un rendimento medio per gli investitori che si è assestato al 13,2%. La piattaforma del gruppo Bertoldi sta per lanciare una nuova raccolta per un progetto a Laveno, sul lago Maggiore, e ha appena concluso la raccolta per un’operazione in Costa Smeralda (1,3 milioni). Si tratta di una ristrutturazione di appartamenti, la cui locazione sarà affidata ad Halldis, con un Roi stimato su un orizzonte di 30 mesi del 27,8 per cento.

Housers, invece, la capostipite nel comparto lending, ha da poco festeggiato i 14 milioni raccolti sul mercato italiano che hanno aiutato a finanziare 23 progetti. Corre anche Trusters, operatore al 100% italiano del segmento “lending”, che nel primo semestre 2019 ha registrato una raccolta di circa 400mila euro, 600 utenti e un tasso medio annuo di ritorno dell’8,2%. Dalla piattaforma, che vanta anche una collaborazione con il franchising Re/max, arriva una novità, ossia la trattativa personalizzata. In altre parole, a fronte della partecipazione a un progetto, agli investitori non vengono proposte le stesse condizioni, ma rendimento e modalità del prestito sono concordate singolarmente con la società veicolo a seconda dell'impegno. La funzionalità è attualmente in fase beta, ma dovrebbe essere pronta per la prossima raccolta relativa a una struttura residenziale nei pressi di Villa Reale a Monza.

Il crowdfunding attira anche l’attenzione delle quotate. Merito della piattaforma Concreteinvesting, di tipo equity, che ha chiuso un accordo con la holding di partecipazioni Borgosesia Spa, la cui divisione real estate è focalizzata nell’acquisizione e sviluppo di asset immobiliari principalmente a destinazione residenziale nei principali centri urbani. Il primo oggetto della partnership è Elle Building, un complesso residenziale a Milano, che ha un obiettivo di raccolta di 1,5 milioni, ticket minimo di ingresso 5mila euro e un tasso di rendimento annuale atteso (Irr) superiore al 10 per cento.

Per un confronto internazionale, segnala ancora il rapporto del Politecnico, in Europa i leader indiscussi sono Germania e Uk, con 390 milioni di raccolta ciascuno a fine 2018, seguiti da Svizzera e Francia con rispettivamente 241 e 197 milioni.

Nonostante l'indubbio successo, la crescita del settore potrebbe esser persino superiore e coinvolgere un numero superiore di investitori italiani bloccati dai dubbi normativi e soprattutto fiscali. Per capirne di più sul fenomeno, su Amazon trovi questa guida al P2P Lending italiano (tassazione inclusa).

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