domenica 30 giugno 2013

Obbligazioni migliori per investire–Europa e Usa

Previsioni mercati delle obbligazioni di Stato giugno-agosto 2013.
Nell’Area euro si è verificata una salita dei rendimenti che ha interessato in particolar modo la Grecia e il Portogallo mentre gli Stati Uniti hanno subito una contrazione degli yields. In relazione agli spread sui titoli decennali nei confronti dei Bund, tutti i Paesi hanno mostrato un allargamento che si è manifestato con maggior evidenza sui Periferici.

Nell’ambito europeo in Germania il rendimento del decennale è rimasto sostanzialmente in linea con la settimana scorsa, lievemente frenato dai dati sulla crescita economica complessivamente in peggioramento.

Nell’Area euro il tasso di disoccupazione ad aprile ha toccato il nuovo massimo storico attestandosi al 12.2%. In Germania le vendite al dettaglio si sono contratte dello 0.4% rispetto a marzo. I dati negativi dell’economia francese insieme alla decisione della Commissione europea di concedere altri due anni al Paese per ridurre il deficit pubblico al disotto del 3%, hanno portato ad un rialzo di 6 centesimi di punto lo spread tra Oat e Bund. In un quadro di generale salita dei rendimenti anche i Btp hanno avuto il medesimo andamento nella settimana in cui è stata chiusa la procedura per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia. I timori per un’inversione della politica monetaria Usa hanno spinto verso l’alto gli yields dei Paesi a maggior rischio mentre scarso impatto hanno avuto i dati congiunturali che nel complesso hanno mostrato un lieve miglioramento nella crescita e una risalita dell’inflazione.
 

Bond americani

Condizionati dai perduranti timori che la Fed, come conseguenza del rafforzamento dell’economia, possa frenare il programma di acquisto di bond e sono stati oggetto di ricoperture da parte degli investitori in uno scenario che ha fornito anche dati mecroeconomici contrastanti. Tra le varie dichiarazioni dei membri della Fed ve ne sono alcune discordanti e, a tal proposito, Lockhart (Atlanta) ha affermato che i messaggi sugli acquisti riflettono semplicemente il dibattito all’interno del Fomc. Egli ha sostenuto che nel quadro generale qualsiasi aggiustamento non appare come un significativo cambiamento di policy ed ha, inoltre, sottolineato che i dati usciti sono ancora “misti” e il Fomc si sta preparando alla riduzione degli acquisti che inizierà probabilmente in estate.

Nella riunione di giugno potrebbe essere comunicata una serie di linee guida per la riduzione da attuare nei prossimi mesi, a condizione che i dati siano in linea con le previsioni. Fra le altre dichiarazioni si segnalano quelle di Williams (San Francisco) che ha ribadito che la Fed potrebbe attuare già da quest’estate qualche aggiustamento, magari di modesta entità. Bullard (St. Louis) ha sostenuto che ritiene opportuno mantenere l’attuale ritmo di acquisto titoli alla luce di un’inflazione persistentemente al disotto dell’obiettivo della Banca Centrale anche se sarebbe opportuno avere maggiori informazioni sui trend dei prezzi prima di intervenire. Williams (San Francisco) ha specificato che l’Autorità Monetaria intende essere estremamente flessibile e ciò implica che ci sono scenari in cui sulla base del flusso di dati macroeconomici, dopo un periodo di riduzione degli acquisti potrebbe essere appropriato tornare ad aumentarli di nuovo.

Sul fronte dei dati macro, la seconda stima del Pil del primo trimestre ha visto una revisione verso il basso di un decimo di punto al 2.4% trimestrale annualizzato. I redditi personali, contrariamente alle attese, sono risultati invariati su base mensile, mentre la spesa personale ha subito una contrazione dello 0.2% in termini congiunturali. La fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan a maggio ha raggiunto il massimo livello dal giugno 2007.


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