lunedì 21 novembre 2016

I tuoi risparmi nelle banche italiane sono al sicuro?

Banca d'Italia ha lanciato l'allarme, allarme ripreso dai giornali: i primi di dicembre, in corrispondenza con il referendum costituzionale del 4 dicembre, ci sarà alta volatilità sui titoli azionari italiani.

Si tratta in realtà di una non notizia. E' infatti già ben noto che gli operatori internazionali guardano con preoccupazione all'esito del referendum, e soprattutto la speculazione lo prenderà come scusa per abbattersi sul paese.
Si tratta di un fenomeno già in atto da agosto, da quando i rendimenti sui Btp sono tornati a salire, insieme allo spread Btp-Bund, tornando sopra quota 200. E che nell'ultima settimana ha già colpito la Borsa italiana, ed in particolare i titoli bancari ritornati ai minimi storici.

Il referendum è però appunto la scusa. I veri problemi sono un debito pubblico che continua a salire (nonostante si benefici di tassi di interessi a zero) e la crisi delle banche italiane.


Fallimenti banche italiane

Monte dei Paschi di Siena è formalmente fallita (il costo dei derivati di copertura sul titolo, i CDS, lo dimostrano). E' già infatti chiaro che l'aumento di capitale da 5 miliardi non riuscirà, indipendentemente dall'esito del referendum.  La banca si sta avviando al bail-in che coinvolgerà i possessori di obbligazioni subordinate (e forse anche quelle ordinarie ed i correntisti sopra i 100.000 euro). Il tentativo di convertire volontariamente questi titoli è solo il primo passo (visto che le adesioni saranno scarse e insufficienti).

La Banca Popolare Vicenza e Banca Veneto, dopo esser state salvate e acquisite dal fondo Atlante grazie ai fondi delle banche sane e della Cdp, necessitano di ulteriore liquidità. Un altro aumento di capitale che il mercato non coprirà e quindi graverà sulle stesse banche e Cdp.
A rischio aumento e intervento del fondo Atlante è ormai anche Banca Carige.

Nel frattempo tre delle quattro banche salvate a fine 2015 (Popolare Etruria, Banca Marche e Cassa Risparmio Chieti) si apprestano a finire Ubi Banca che si accollerà probabilmente un altro aumento di capitale per sostenere lo sforzo.
Verrà invece fatta fallire Cassa di Ferrara, con l'intervento del fondo interbancario di tutela dei depositi a favore dei correntisti.

Il sistema finanziario e bancario italiano è in grado di sostenere tutto questo (e quello che deve ancora uscire)? Il mercato sembra non crederlo, tanto che le quotazioni delle banche sono crollate e i tassi di interesse nazionali saliti.

Di banche sane ce ne sono sempre meno. Unicredit, che sembrava al massimo dover fare un aumento di capitale di 5 miliardi,  si appresta a lanciarne uno di circa 13 miliardi di euro, nonostante nel frattempo stia cedendo tutte le attività più redditizie come Fineco, Banca Pekao e Pioneer.

Il rischio bancario ed il rischio paese è quindi altissimo e i numeri reali, nascosti solo dalla politica monetaria della Bce, sono ben noti agli speculatori che attendono solo il momento buono per colpire.

Se le banche italiane sono poco sicure, i tuoi risparmi depositati lo sono? Forse non è un caso che a Lugano siano tornate le code di italiani per aprire un conto in Svizzera.

0 commenti:

Posta un commento