Rendimento
Il valore del rendimento a scadenza è senza dubbio allettante, ma è bene tener presente che tale indicatore è ovviamente calcolato in valuta locale, cioè in dollari australiani. Tanto le cedole periodiche che il rimborso del capitale a scadenza verranno regolati in tale divisa. Nel dettaglio l’obbligazione paga cedole su base annua al tasso del 4,3% lordo, nelle date del 8 settembre di ogni anno. Oggi il rateo che il venditore del bond passa di mano all’acquirente è quindi limitato, considerato che da poco l’obbligazione ha staccato il flusso periodale, e si attesta a circa 0,68 lordo (0,5% netto). Il bond è stato emesso a 99, 64 e ciò comporta un disaggio di emissione contenuto, come la componente fiscale su quest’ultimo elemento (oggi pari a 0,034 circa).Effettuando il confronto con parametri benchmark, se i tassi governativi australiani a quattro anni si collocano oggi all’1,8% circa i valori delle emissioni finanziarie con rating medio BBB in dollari australiani si attestano al 3,75% lordo. Il confronto rispetto alla componente risk-free rappresentata dalle emissioni governative australiane è nettamente a favore del bond societario, ma anche rispetto ad altre emissioni corporate in valuta locale l’appeal rimane confermato. È chiaro altresì che il rendimento a scadenza in dollari australiani pari al 3,9% annuo può tanto ridimensionarsi che amplificarsi, in base alle oscillazioni del cambio nei prossimi quattro anni.
Rischio del bond
Il rischio di credito è sotto controllo, per via della solidità dell’emittente e del rating investment grade. Il rischio di cambio è invece il principale fattore da tenere in considerazione, tanto durante la vita del bond che per chi volesse portare il bond a scadenza. Il range di volatilità del tasso di cambio euro-dollaro australiano si è attestato negli ultimi anni tra il 12 e il 18% annuo, quest’ultimo valore ottenuto durante la fasi più nervose di mercato espresse tra il 2012 e il 2015. Ciò implica un rischio di cambio molto elevato per chi si espone a questo dinamico sottostante; l’altra faccia della medaglia però nelle potenzialità di extrarendimento nel caso in cui il dollaro australiano si apprezzasse contro l’euro negli anni a venire, o quantomeno rimanesse stabile. È quindi chiaro che buona parte del rendimento che verrà effettivamente generato da questa obbligazione dipenderà proprio dalla dinamica del tasso di cambio, e non solo dal flusso cedolare.Tecnicamente il dollaro australiano sta attraversando una buona fase rispetto all’euro, esprimendo un lieve rafforzamento che va a favore di chi è posizionato in acquisto su asset quotati in tale divisa. Trattandosi di commodity currency, un elemento a cui guardare è rappresentato dai prezzi del petrolio e delle materie prime, che a loro volta sono però in stabilizzazione. Contenuto è il rischio di tasso considerati i quattro anni scarsi alla sua estinzione. Il rischio di liquidità è infine marginale. Le obbligazioni sono infatti quotate sia sul mercato EuroMot che su EuroTlx, evidenziando un elevato livello di liquidità. Attualmente lo spread denaro-lettera si attesta attorno allo 0,3%, confermando che in caso di entrata e uscita a poca distanza di tempo non si incappa in particolari penalizzazione in merito a questo fattore di rischio.
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