Dal 1° gennaio 2018 (a meno di ulteriori proroghe, puntualmente arrivate negli ultimi anni) si scenderà al 36% su un massimo di 48mila euro. Idem per l’ecobonus del 65% su singole unità immobiliari: anche qui la proroga è di 12 mesi, mentre gli interventi sulle parti comuni dei condomìni avranno cinque anni, anche se bisognerà definire bene i contorni della norma sulla spesa massima agevolabile (40mila euro per il numero di unità che compongono l’edificio), che potrebbe penalizzare alcuni lavori , tipicamente quelli più costosi eseguiti su piccole palazzine. Sempre per i condomìni la legge di Bilancio ha introdotto due superbonus energetici: lo sconto sale al 70% se la riqualificazione riguarda più del 25% dell’involucro e al 75% se si raggiunge la qualità media prevista dal Dm 26 giugno 2015.
Quanto all’antisismica, viene meno il 65% previsto per gli edifici nelle zone di rischio 1 e 2, ma debutta un pacchetto di incentivi decisamente più interessanti e legati al miglioramento delle condizioni di sicurezza degli edifici. Inoltre, le agevolazioni vengono estese anche alla zona di rischio sismico 3 e premiano gli edifici produttivi e tutte le case, e non solo le abitazioni principali come nel 2016. Ora non resta che sperare che il decreto sulla classificazione sismica degli edifici - atteso entro il 28 febbraio - arrivi in tempi rapidi, così da rendere operativa al 100% la misura. Qualche perplessità, invece, sulla riduzione a cinque anni del tempo di recupero dei bonus antisismici: in caso di spese rilevanti, chi non ha redditi elevati rischia seriamente di non poter sfruttare a pieno le detrazioni. Sarà fondamentale, poi, vedere come le Entrate regoleranno la possibilità di cedere a terzi i superbonus energetici e antisismici in condominio. La cessione finora non ha funzionato, ma può essere la chiave di volta per i proprietari che non possono permettersi i lavori.
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