mercoledì 29 marzo 2017

Proteggi il tuo patrimonio con un investimento in franchi svizzeri

La Svizzera sembra aver superato lo shock valutario di inizio 2015, quando la Banca Nazionale decise di abbandonare il cambio fisso Eur Chf a 1,2  comportando una crescita del Pil per quell’anno solo dello 0,8%, a causa della forte penalizzazione subita dalle esportazioni per il rally registrato dalla valuta.

Nel 2016, grazie al supporto dei consumi e nonostante un peso negativo della bilancia commerciale, il Pil reale è cresciuto dell’1,3%, superando quindi il rischio di recessione temuto nel 2015. In un contesto di forti tensioni sul mercato europeo, il franco svizzero è visto come bene rifugio. Il cambio Eur Chf si trova al momento vicino alla parità.


Il tasso di disoccupazione del Paese appare in lieve crescita, ma sempre a un livello molto inferiore rispetto alla media Europa; l’inflazione si trova ai massimi dal 2011, con una crescita annua dello 0,3%. I tassi d’interesse si trovano in territorio negativo fino al titolo di Stato con scadenza decennale. Sul lato azionario, la Borsa elvetica ha sottoperformato l’indice mondiale negli ultimi 4 anni, con un particolare aumento del differenziale negativo da fine 2015, sempre per motivi legati al cambio EurChf; di recente l’indice ha sofferto anche per il voto contrario alla riforma fiscale (60% dei voti) che mirava a mantenere la Svizzera attraente per Multinazionali, creando tensioni sulle prospettive economiche del Paese.

È possibile esporsi sul mercato svizzero tramite Etf e fondi, principalmente sul comparto azionario, mentre risulta più complesso l’investimento obbligazionario; non tutti gli strumenti riportati in tabella sono disponibili su Borsa Italiana. È possibile acquistare singoli bond governative in valuta locale o euro.

Ovviamente l'alternativa migliore per mettere al sicuro i tuoi risparmi resta un conto in Svizzera in franchi svizzeri.

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