mercoledì 23 ottobre 2013

Comprare casa all’estero conviene? Dove e quando

comprare casa esteroChi compra una seconda casa oggi preferisce una meta estera. I dati parlano chiaro: nel 2012 solo 25 mila acquisti di seconde case sono stati fatti in Italia, mentre 39.800 sono stati fatti all'estero. E il trend sembra destinato a continuare, complice la crisi, le paure sul futuro dell’euro, lo spettro della patrimoniale e la sirena dei bassi prezzi di alcune località oltreconfine.
Ma comprare una casa per così dire fuori porta è davvero una buona idea, visto che tra l’altro proprio quest’anno gli acquisti di case in Italia da parte di stranieri hanno registrato un vero e proprio boom? E, soprattutto, come muoversi per non sbagliare, o almeno per limitare i rischi sempre connessi a un investimento così importante?

Perché si investe? Intanto, la prima cosa è chiarire perché si vuole comprare casa all’estero: l’investimento o l’uso personale? Oppure, ed è la maggior parte dei casi, le due motivazioni coesistono, con prevalenza dell’una o dell’altra? «C’è chi deve spostarsi all'estero per ragioni di lavoro, chi prevede per i figli prestigiose scuole o università straniere, e chi (oltre il 30%) cerca semplicemente una seconda casa in qualche piacevole stazione turistica estera, sciistica o balneare», spiega Paola Gianasso di Scenari Immobiliari.

Anche in caso di uso personale in realtà il piccolo investitore deve sapere come muoversi per concludere un buon affare, ma il gusto e il piacere personale prevarrà sull’ottica dell’investimento.
Sul fronte opposto, c’è chi compra con la sola finalità dell’investimento sicuro e possibilmente redditizio: oltre il 50% degli acquirenti italiani all’estero, secondo gli ultimi dati. La casa all’estero diventa quindi interessante sia per diversificare i rischi come cassaforte nei momenti di crisi sia per ottenere un buon rendimento, in termini di ritorno da locazione e da rivalutazione futura. Chi acquista per investimento cerca quindi immobili di pregio in top location o in Paesi emergenti. «E l’acquirente che ha più successo», chiarisce Leo Civelli, amministratore delegato di Reag, «è quello che conosce la comunità in cui intende acquistare, si tiene aggiornato sul valore degli immobili, sulla quota di superfici disponibili per l’affitto e sulle prospettive di crescita e di creazione di posti di lavoro: come vale per tutti i tipi di investimento, la performance passata o anche in corso non costituisce garanzia dei risultati futuri».

Che cosa non bisogna assolutamente fare. «Le nuove iniziative edilizie poste ai margini delle città presentano rischi troppo elevati e difficilmente quantificabili», aggiunge Civelli. Per la stessa ragione, meglio lasciar perdere le nuove mete turistiche, non consolidate e ancora non adeguatamente dotate di servizi. Attenzione anche agli edifici troppo moderni, come gli eleganti grattacieli di New York, dove l’alta redditività è solo una chimera perché gli altissimi rendimenti vengono risucchiati dai costi di gestione.

Vedremo dove comprare casa all’estero nel prossimo articolo. Per ora verifica quali sono i migliori mutui per acquistare casa




0 commenti:

Posta un commento