mercoledì 9 ottobre 2013

Pregi e difetti delle polizze vita Unit Linked

polizze unit linkedSono gettonati del risparmio gestito quest'anno e vantano rendimenti mediamente superiori a quelli dei fondi comuni. Ma le unit linked, le polizze assicurative a più elevato contenuto finanziario, abbinano alcuni pregi a numerose incognite dal punto di vista del risparmiatore.

«Questi prodotti uniscono le peculiarità assicurative di una polizza sulla vita, ovvero impignorabilità, insequestrabilità, assenza di tassazione in caso di decesso, possibilità di designare un beneficiario anche al di fuori dell'asse ereditario e di mettere in pegno la polizza, ai vantaggi di un efficiente strumento di investimento di lungo termine», sostiene Renato Mendola, general manager di Clerical Medicai, la compagnia che ha appena lanciato tre fondi bilanciati con volatilità controllata e profilo di rischio crescente gestiti in delega da Momingstar Investment management.

Vantaggi

«Offrono al risparmiatore la possibilità di selezionare uno o più fondi d'investimento appartenenti a diverse categorie al fine di realizzare un portafoglio eterogeneo e, soprattutto, in linea con la propria propensione al rischio. La diversificazione tra fondi appartenenti a diverse categorie e aree geografiche», continua Mendola, «è un vantaggio molto importante in un contesto come quello attuale di mercati incerti, rating obbligazionari in deterioramento e di tassi di interesse sui minimi storici.

Fattori che risultano invece penalizzanti per i prodotti assicurativi classici, quelli del Ramo I, che hanno un investimento sostanzialmente concentrato in titoli di Stato italiani. Le unit, inoltre, offrono la possibilità di modificare nel tempo l'allocazione del portafoglio senza incappare nella tassazione sui capital gain in caso di switch, a cui l'investitore sarebbe invece soggetto in assenza del vestito assicurativo».

Svantaggi

Mendola sottolinea poi alcuni tra i punti critici delle unit: «L'investitore deve sapere che nella stragrande maggioranza dei casi non è prevista la garanzia del capitale investito o un rendimento minimo garantito, caratteristiche invece tipiche dei prodotti del Ramo I. Si tratta quindi di strumenti adatti generalmente a investitori con un orizzonte temporale di medio-lungo periodo che sono disposti a rinunciare alla garanzia del capitale per avere maggiore flessibilità nell'investimento e ottenere rendimenti medi potenzialmente pili interessanti».

Più critico si rivela Giuseppe Romano, direttore del Centro studi di Consultique: «Per quanto riguarda le unit linked destinate ai piccoli risparmiatori, non riscontriamo vantaggi interessanti. Impignorabilità e insequestrabilità sono tutele quasi sempre non necessarie per questi sottoscrittori, a differenza invece di chi svolge attività imprenditoriale ove la relativa utilità può essere effettivamente più concreta.

Ricordando però che l'impegnorabilità e insequestrabilità di tali prodotti non sono assolute e anche l'esclusione dall'asse ereditario, che in ogni caso non può prescindere dal rispetto della quota legittima, non ha valore quando i beneficiari designati sono i legittimi eredi. Comunque», aggiunge Romano, «la unit linked è un prodotto complesso e spesso costoso, un contenitore che ingloba altri contenitori più piccoli, ovvero i fondi comuni d'investimento, che a loro volta inglobano la materia prima, ossia le azioni e le obbligazioni. A ogni passaggio l'investitore lascia per strada dei costi e una quota di trasparenza. E a volte la semplice lettura del prospetto informativo non basta oppure risulta troppo complicata per chi è completamente a digiuno di finanza».

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