domenica 13 ottobre 2019

Come investire in diamanti dopo le truffe?

Non cessa di montare la marea delle denunce di clienti che hanno acquistato agli sportelli bancari i diamanti da investimento della fallita Intermarket Diamond business e della Diamond private investment. Un segnale preciso che la diffusione del fenomeno fosse assai più estesa rispetto a quanto si ritenesse allo scoppiare del caso.

Così in Procura si ritiene altamente probabile che all’inchiesta penale per le ipotesi di reato di truffa aggravata, autoriciclaggio e ostacolo alla vigilanza, già avviata dal procuratore aggiunto Riccardo Targetti e dalla pm Grazia Colacicco, si aggiunga un nuovo fronte (sempre per l’ipotesi di reato di truffa) che possa fare luce sugli eventi antecedenti al blocco dell’operatività e della commercializzazione delle pietre.
Dal numero degli esposti che quotidianamente continuano ad arrivare al quarto piano del Palazzo di giustizia di Milano si evince che le direttive degli uffici commerciali delle banche coinvolte nell’attività di vendita (Banco Bpm-Banca Aletti, Monte dei Paschi di Siena, Intesa SanPaolo e UniCredit) che avevano reso possibile la distribuzione al pubblico dei diamanti, erano state bene implementate dalle reti territoriali e dagli sportelli interessati. Sul fronte delle indagini, aperte lo scorso gennaio, che hanno portato a un maxisequestro da 700 milioni di euro, di cui 328 a carico della Idb (poi dichiarata fallita) e 253 milioni a carico della Dpi, potrebbero essere a un punto cruciale.

Gli avvisi di chiusura dell’inchiesta (415 bis) sarebbero infatti pronti per le notifiche agli indagati e le decisioni dei magistrati inquirenti su eventuali richieste di archiviazione o di rinvio a giudizio dovrebbero essere prese nei tempi canonici dei venti giorni riservati alle difese degli indagati per eventuali integrazioni o richieste di fornire spontanee dichiarazioni. Rispetto alle contestazioni iniziali potrebbe, poi, esserci qualche novità.

Da indiscrezioni trapela che la dichiarazione di fallimento della Idb e la successiva relazione ex articolo 33, sottoscritta dalla curatrice fallimentare Maria Grazia Giampieretti potrebbe, infatti, avere convinto i pm ad aprire un ulteriore fronte di indagini, questa volta per reati fallimentari, a carico della Idb e dei suoi amministratori. Quanto all’evoluzione della procedura concorsuale, alle insinuazioni al passivo e alle istanze di restituzione dei diamanti ai legittimi proprietari (tuttora custoditi nelle cassette di sicurezza della Idb), il prossimo 21 ottobre è prevista un’udienza alla seconda sezione civile del Tribunale di Milano. In quella sede il giudice delegato Alida Paluchowski, presidente della sezione, procederà all’esame delle richieste di restituzione (sino a questo momento 19mila) depositate presso l’ufficio della curatela.

E' un peccato che il settore dei diamanti sia stato funestato da queste società truffatrici con la complicità delle banche. Ma come ti consigliamo sempre: per investire stai lontano dalle banche, o quanto meno non ascoltare i loro consigli. L'investimento in diamanti, ovviamente per una piccola quota del tuo patrimonio, può esser una valida alternativa di diversificazione su un asset solido con orizzonte temporale di lungo periodo. Inoltre il diamante si presta per operazioni di successione e trasferimento senza pagamento di tasse. Per maggiori informazioni leggi la guida Investire in Diamanti.

0 commenti:

Posta un commento