venerdì 4 ottobre 2019

Crowdfunding immobiliare e P2P Lending in Italia - dove iniziare

L’ultima campagna della piattaforma Walliance, il progetto «Milano NoLo», trasformazione di un ex impianto produttivo in zona residenziale nel quartiere a nord di Loreto, realizzato da Lion Immobiliare, ha incassato più di un milione di euro in meno di cinque ore.
La piattaforma Concrete ha chiuso in soli sei giorni la campagna per finanziare «Le Dimore» di Bergamo Alta, raggiungendo un milione di euro.

Il crowdfunding immobiliare, sistema di finanziamento collettivo per acquisire un bene immobile da destinare all’affitto o alla vendita, inizia a crescere anche in Italia. Un’innovazione se si pensa che nel 2012 questa modalità di investimento non esisteva e, da quell’anno alla fine 2018, ha raccolto 12 miliardi a livello globale (fonte: Real Estate Crowdfunding Report, Politecnico di Milano e gruppo Bertoldi).


Il settore si divide in equity e lending. Nel primo caso chi investe lo fa nella società che sviluppa l’operazione immobiliare, diventandone socio dopo la sottoscrizione delle quote su piattaforma. Nel caso del lending, invece, l’investitore presta denaro a una società che sviluppa l’operazione immobiliare. Insomma, se nel caso dell’equity un sottoscrittore entra nel capitale di rischio di una società, con il landing acquisisce un titolo di debito.

Il balzo «Il fenomeno in Italia è relativamente giovane,manel corso degli ultimi mesi ha mostrato importanti segni di forza, trainando la crescita dell’intero mercato del crowdfunding», commenta Giancarlo Giudici, professore di Corporate finance alla School of management del Politecnico di Milano.

Le piattaforme specializzate operative nella Penisola, al 31 dicembre 2018, sono cinque (di cui tre nazionali e due straniere). Di queste, due sono autorizzate Consob: Walliance e Concrete. Le altre tre, invece, adottano il modello lending- based: l’italiana Trusters, la spagnola Housers e la estone CrowdEstate. Il flusso di raccolta nel corso del 2018 ammonta a 11,49 milioni (di cui il 33% nel lending e il 67% nell’equity), con una crescita sensibile rispetto agli 1,826 milioni raccolti nel 2017.

Nel 2019 il fenomeno ha fatto un ulteriore balzo avanti: la piattaforma Concrete, per esempio, ha raccolto quest’anno 4 milioni di euro su quattro progetti e si appresta a raggiungere i 6 con la campagna in chiusura: «Concrete punta a posizionarsi sul mercato con una logica da private equity ma, in linea con la vigente normativa, con una sempre maggiore accessibilità. L’idea è quella di puntare a gettoni medi d’investimento più alti (attualmente la media per investitore è 20 mila euro) per migrare verso progetti sempre più grandi», dichiara Lorenzo Pedotti, amministratore delegato di Concrete, che aggiunge: «Il nostro ticket minimo è di 5 mila euro, perché offriamo agli investitori una struttura diversa: ogni utente apre una posizione di intestazione fiduciaria delle quote sottoscritte tramite un soggetto approvato e vigilato dal Mise e dalla Banca d’Italia, che opera, dunque, quale interlocutore unico di raccordo tra gli investitori e gli sviluppatori del progetto.

Questo offre agli investitori diversi vantaggi come la gestione amministrativa e fiscale, la tutela della privacy, oltre che la possibilità di una compravendita semplificata dei titoli sottoscritti. Infine offriamo agli investitori un’informativa semestrale costante».

E i guadagni? La stima va, su Concrete, dall’8 al 14% del capitale investito in un lasso di tempo tra i 24 e i 48 mesi, a seconda del progetto: «Nel nostro caso diamo la possibilità di rientrare dall’investimento anche solo dopo un anno, a un tasso prestabilito », spiega Pedotti. Walliance da fine 2017 ha raccolto quasi 13 milioni di euro con dodici progetti finanziati. Il rendimento percentuale oscilla tra il 10 e il 20 per cento dell’investimento. Una volta conclusa l’operazione, la somma investita rientra comprensiva dell’importo guadagnato decurtato solamente del 26% di tasse.

«Prendendo in considerazione le 29 piattaforme che hanno raccolto più di 10 milioni di euro in tutto il mondo, si stima che possono arrivare a superare da sole un miliardo di euro raccolti nel 2020—conclude Giudici —. Per l’Italia un obiettivo raggiungibile è una raccolta di 30 milioni tra il 2018 ed il 2019.

Per maggiori informazioni sul settore del crowdfunding (o P2P Lending) ti invito a legger l'apposita guida.

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