venerdì 25 ottobre 2019

La Svizzera non è più un paradiso fiscale ma attira sempre capitali

La Svizzera da oggi non è più nella lista grigia dell'Unione Europea dei paradisi fiscali. Per restare Piazza finanziaria centrale non punterà più sulla segretezza dei salottini ovattati, ma sulla capacità di attrarre campioni Fintech. D'altronde da alcuni anni le grandi banche svizzere e le boutique di Ginevra, Lugano e Zurigo si stavano preparando a quanto accaduto oggi 10 ottobre 2019, giorno in cui i ministri finanziari Ue hanno deciso di togliere la Confederazione elvetica dalla lista grigia dei paradisi fiscali.

Una decisione attesa, dal momento che già a metà settembre i gruppi di esperti dell'Unione avevano raccomandato di eliminare la Svizzera dalla cosiddetta grey list, destinata agli Stati che avevano promesso di apportare alcune modifiche a livello fiscale. Berna dispone ora di un sistema fiscale compatibile con le norme dell'Ocse e dell'Ue.
La riforma fiscale entrerà in vigore il primo gennaio 2020. Un passaggio obbligato perché dopo la crisi finanziaria i maggiori Paesi mondiali avevano iniziato una guerra senza quartiere ai paradisi fiscali nella necessità di aumentare il gettito necessario per fronteggiare proprio le conseguenze della grande crisi iniziata nel 2008. Lotta che è appunto approdata in pochi anni a questo nuovo capitolo del mondo del private banking mondiale. La partita non si giocherà più sulla segretezza dei salottini ovattati e dei conti cifrati, ma sulla capacità di attrarre campioni Fintech. Non è un caso che proprio la Svizzera negli ultimi anni abbia fatto ingenti investimenti per attrarre aziende specializzate nell'universo Fintech.

Per esempio Switzerland Global Enterprise (S-GE) opera su mandato della Confederazione (Segreteria di Stato dell'economia SECO) e dei Cantoni al fine di informare i potenziali investitori esteri sui vantaggi e sulle condizioni quadro della piazza economica svizzera. S-GE accompagna le aziende provenienti dall'estero, ne valuta il potenziale e i progetti prima di affidarle ai Cantoni. S-GE sostiene l'insediamento di aziende estere da parte dei Cantoni tramite una presenza comune svizzera e la coordinazione delle attività di tutti gli uffici di promozione della piazza economica svizzera. I mercati target del programma sono gli Usa, la Francia, la Germania, la Russia, la Cina, l'India, il Giappone, il Brasile, la Gran Bretagna e naturalmente l'Italia. "Di particolare interesse sono le aziende interessate a trasferire in Svizzera la propria sede internazionale e le industrie hightech (tecnologie) con alta quota di valore aggiunto", si legge sul sito di S-GE. "A livello internazionale, la Svizzera gode della fama di piazza finanziaria affidabile, sicura e innovativa. Un'esperienza pluriennale nel settore bancario e assicurativo, in combinazione con expertise tecnologica e un'infrastruttura solida, contribuisce a creare i presupposti e un ecosistema ottimali per il settore della tecnofinanza.

Con l'approvazione del nuovo ordinamento bancario e la creazione di una licenza tecnofinanziaria neutrale rispetto al modello commerciale, la Svizzera ricopre in questo senso il ruolo di pioniera: in futuro i fattori che ostacolano l'accesso a un mercato da parte delle aziende di tecnofinanza si ridurranno e la competitività della piazza finanziaria svizzera si rafforzerà in maniera duratura", continua S-GE. Il sito si concentra sui vantaggi della piazza elvetica. "La Svizzera è la piazza economica più competitiva al mondo.

La sua capacità di innovazione, l'alto livello tecnologico, il sistema economico liberale, la stabilità politica e gli stretti rapporti con i mercati esteri, l'eccellente sistema formativo e sanitario, un'infrastruttura straordinaria, l'elevata qualità della vita e un sistema fiscale competitivo sono buoni motivi per insediarsi con la propria azienda in Svizzera", si legge nell'informativa messa a disposizione delle imprese interessate.

Si punta naturalmente sui cavalli di battaglia di stabilità e sicurezza, ma anche sulla posizione forte nella concorrenza fiscale internazionale. Sul primo punto si legge: "I bassi costi del capitale, la stabilità monetaria, il solido potere d'acquisto, la tassazione moderata, l'organizzazione federale e la stabilità economica e politica garantiscono un'elevata sicurezza degli investimenti in Svizzera. Sul secondo punto l'informativa si sofferma sul fatto che il sistema fiscale federativo della Svizzera è un modello definito di successo. "Le imposte vengono stabilite e riscosse da Confederazione, Cantoni e Comuni. La concorrenza fiscale a livello nazionale contribuisce in modo determinante alla tassazione particolarmente bassa. I cantoni più vantaggiosi dal punto di vista fiscale si collocano ai primi posti a livello internazionale sia per quanto riguarda la tassazione delle imprese che quella dei lavoratori altamente qualificati", dettaglia Switzerland Global Enterprise.

Se hai un conto in Svizzera o sei interessato ad aprirne uno, ti consiglio la lettura di Conto in Svizzera.

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