lunedì 18 novembre 2013

Come scegliere un fondo comune di investimento

Perché il miglior fondo sembra spesso troppo lontano dal nostro portafoglio? Questa sorta di legge di Murphy non si può neutralizzare perché i mercati sono imprevedibili e i rendimenti non garantiti. Almeno per quanto riguarda le casse comuni «tradizionali ».

Idee Esistono però degli strumenti che permettono di individuare i prodotti e i gestori che hanno buona probabilità di offrire soddisfazioni a chi investe: il premio annuale di Morningstar è uno di questi. Il leader internazionale di rating e di analisi per i fondi comuni passa ai raggi X tredici categorie di fondi italiani ed esteri venduti sul nostro mercato per poi premiare i migliori con un riconoscimento pubblico nella serata inaugurale dell’It forum di Rimini, il 22 maggio 2013.

Altri cinque premi verranno consegnati alle società, mentre i lettori del corriere.it potranno votare sul web i loro beniamini che riceveranno una menzione particolare. Le prime rose riguardano i prodotti azionari specializzati in quattro aree geografiche: Italia, Stati Uniti, Europa ed Eurozona. Metodi Anche nel 2013 — ma l’award si riferisce ai risultati dell’anno solare 2012—i migliori portafogli investiti in Borsa sono quelli più orientati alla crescita, fa notare Dario Portioli, senior analyst di Morningstar.

Dove investono i campioni dello stile growth?

In società come Luxottica, Lvmh, Starbucks, Coca Cola, British America Tobacco e così via. «Questi titoli hanno in comune multipli di mercato piuttosto cari — dice ancora Portioli —. Cioè hanno elevati rapporti di prezzo/utili e di prezzo/flussi di cassa ma anche elevato tasso di crescita del fatturato e stime di utile in deciso miglioramento ».

La logica è abbastanza semplice: in uno scenario di rallentamento economico globale, sono stati premiati i fondi in grado di trovare la giusta esposizione a nomi e settori che tirano dritto nonostante le difficoltà, che oggi si concentrano soprattutto in Europa. In Piazza Affari, non a caso, in cima al podio salgono i gestori che hanno dato meno importanza alle società domestiche, sbilanciandosi su quelle impegnate fuori di casa.
I criteri per «nominare» i finalisti tra cui verrà scelto il vincitore sono ormai rodati e raffinati nel tempo: per emergere i prodotti devono brillare sia nel breve che nel lungo periodo.

Devono aver occupato posizioni di classifica superiori alla media di categoria per almeno tre anni su cinque. I finalisti affrontano poi un esame qualitativo, che si aggiunge a quello statistico, dove fanno premio il know how, l’esperienza degli uomini al comando dei portafogli e delle società, le risorse finanziarie dedicate all’innovazione e le economie di scala, quelle che aiutano a rendere più efficienti i costi e i risultati.

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