mercoledì 11 dicembre 2013

Investire in beni rifugio–oro e diamanti

investire diamanti oroQuadri d’autore, gioielli griffati e orologi acquistati non solo per soddisfare un bisogno narcisistico, ma come investimento. I beni di lusso, infatti, sono strettamente legati al mondo della ricchezza che, come ha rilevato il quarto rapporto annuale di Credit Suisse, continuerà a crescere per tutto il prossimo quinquennio.

Spiega Domenico Filipponi, responsabile Aat Advisory di UniCredit Private Banking: «Il mercato dell’arte, nell’accezione più ampia del termine, inteso come collezionismo, offre, soprattutto nel nostro Paese, opportunità d’investimento alternativo, ideali per diversificare. Ovviamente, è determinante la scelta del settore, perché si spazia dall’archeologia, ai vini. Di solito gli uomini di età tra i 35 e 55 anni privilegiano i maestri dell’arte moderna e contemporanea italiani e internazionali. I liberi professionisti si orientano di preferenza, verso gli orologi da polso di marche prestigiose e le signore scelgono gioielli griffati».

Nel caso particolare dei preziosi, la firma del gioielliere di grido e il design possono aggiungere valore alla materia prima (oro, platino e pietre). I più ricercati, oggi, sulle piazze asiatiche ed europee, oltre a Tiffany, sono Richemont e Chow Tai Fook, il più grande orafo globale per capitalizzazione di mercato.

Ma il lusso come investimento rifugio non trova tutti d’accordo. Spiega Andrea Ragaini, amministratore delegato di Banca Cesare Ponti: «In quest’ ultimo periodo l’oro ha deluso gli investitori che l’avevano acquistato come bene rifugio, in forma fisica o finanziaria e, adesso, si trovano a fare i conti con le minusvalenze. Tuttavia, oro e diamanti sono investimenti difensivi per eccellenza, mentre non lo sono i beni di lusso, come gioielli e opere d’arte». Il diamante si propone come il bene rifugio con il più alto valore per unità di volume e peso.

Dice Claudio Giacobazzi, presidente e amministratore delegato di Intermarket Diamond Business: «Rispetto all’oro, di solito, il diamante ha un rendimento più contenuto, ma più stabile nel lungo periodo. Negli ultimi dieci anni, il rendimento medio è stato del 4,41% all’anno ». Inoltre il diamante ha il pregio di non essere deteriorabile e di essere facilmente trasportabile. «Attenzione, però, — prosegue Giacobazzi — il diamante da investimento non si compra in gioielleria, ma da un intermediario che garantisce trasparenza delle quotazioni, al momento dell’acquisto e della rivendita».

Ma, chi non crede nei beni di lusso, come investimento alternativo, oltre ad oro e diamanti, cosa può scegliere? «In verità—spiega Paolo Molesini, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Private Banking—anche noi nell’ultimo periodo, come succede sempre nei momenti di crisi, abbiamo avuto una forte richiesta di oro e monete, come beni rifugio».

Il fenomeno però si è ridimensionato presto. «Per quanto ci riguarda, siamo convinti che per proteggere il patrimonio non si possa prescindere dalla diversificazione, ampliando i propri orizzonti d’investimento, in termini di prodotti, aree geografiche ed asset class», dice ancora Molesini.
L’ansia con cui, attualmente, il cliente affronta l’investimento lo porta inevitabilmente ad immobilizzare il portafoglio o a scegliere solo quello che già conosce, che non è necessariamente la soluzione migliore. Il consiglio? Non limitarsi al mercato domestico o europeo o all’obbligazionario, ma diversificare, aumentando il peso della componente azionaria, tramite fondi e sicav, per avere la certezza di affidarsi a gestori esperti e specializzati.

Per maggiori informazioni ti consigliamo la guida all’investimento in diamanti.

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