venerdì 6 dicembre 2013

Previsioni azioni enel–acquistare o vendere?

Enel avanza verso gli obiettivi di fine esercizio, nonostante la frenata registrata nei conti dei nove mesi approvati ieri dal consiglio di amministrazione dell’ex monopolista elettrico. L’amministratore delegato Fulvio Conti ha confermato quindi che l’anno si chiuderà con l’ebitda a 16 miliardi di euro e con un utile netto ordinario di 3 miliardi.

Ma sa bene che è soprattutto al debito che guarda il mercato: l’esposizione a fine settembre si è portata appena sotto quota 44 miliardi (43,99) e dovrà dunque scendere di altri 2 miliardi per arrivare entro fine anno all’attesa soglia dei 42, senza operazioni straordinarie e semplicemente grazie alla cassa e al ciclo delle fatturazioni che nell’ultimo trimestre dell’anno è tradizionalmente positivo. Il top management dell’Enel però ha in serbo un colpo di coda che potrebbe portare entro fine anno una plusvalenza di 1, 3 miliardi e di conseguenza alleggerire in misura ben più consistente del previsto l’indebitamento finanziario netto.

Come confermato dal direttore finanziario Luigi Ferraris ai microfoni di Class Cnbc, si lavora per accelerare il passaggio da Enel a Rosneft della quota del 19,6% nella joint venture Severenergia, che estrae gas in Siberia. «Prevediamo ragionevolmente di finalizzarlo nelle prossime settimane», ha detto Ferraris. Tornando ai conti dei nove mesi, della flessione è ancora in gran parte responsabile la controllata spagnola Endesa, penalizzata a sua volta dalla stretta fiscale e regolatoria imposta alle utility dal governo Rajoy (-868 milioni di euro l’impatto sull’ebitda del gruppo iberico del periodo).

Nel periodo gennaio-settembre 2013 Enel ha totalizzato ricavi per 59,1 miliardi (-4,4% rispetto all’analogo periodo del 2012), il margine operativo lordo si è fermato a 12,187 miliardi (-4,3%) e il risultato operativo a 7,4 miliardi (-8,6%). L’utile netto ordinario del gruppo ha subito un calo più marcato (-11,4% a 2,3 miliardi) a causa anche di fattori esterni alla manovra di Madrid, come l’oscillazione dei tassi medi di cambio delle valute sudamericane rispetto all’euro (-242 milioni). In compenso c’è stata una forte accelerazione nel programma di contenimento dei costi fissi: l’obiettivo di risparmiare 210 milioni per l’intero anno è stato raggiunto e superato a settembre, tanto che ora per dicembre si punta a 300 milioni.

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