giovedì 4 maggio 2017

Aumento di capitale D'Amico, meglio non aderire

La società di trasporto marittimo D’Amico (0,3 euro) ha definito le caratteristiche dell’aumento di capitale: parte lunedì 24 aprile per concludersi il 18 maggio. Potrai sottoscrivere 1 nuova azione per ogni 3 azioni D’Amico che hai già in mano. Il prezzo di sottoscrizione, per ciascuna delle nuove azioni, è fissato a 0,249 euro per azione.

Già notiamo la prima cosa che non ci piace: lo sconto è piccolo, -13% sul prezzo teorico del titolo dopo l’aumento – di solito per gli aumenti di capitale lo sconto va anche oltre il 30%.
Ma c’è di più: la società chiede ora altri 35 milioni di euro dopo che ha “bruciato” i 65 milioni che aveva raccolto con l’aumento di capitale di fine 2012. Inoltre, il 2016 si è chiuso nuovamente in perdita e per il 2017 ci aspettiamo, al meglio, un pareggio di bilancio. Morale: non ce la sentiamo di farti aderire a questo aumento di capitale. Non vediamo, inoltre, uno spunto speculativo: se è vero che l’azionista di maggioranza potrebbe salire al 75% del gruppo (sottoscriverà anche le azioni che gli altri azionisti non vorranno), è verosimile che non lanci un’offerta d’acquisto (Opa) sul gruppo – lo stesso era accaduto durante l’aumento di capitale del 2012.

Fai così: tieni le azioni D’Amico che già hai e vendi i diritti d’opzione che ti saranno assegnati. Occhio: il singolo diritto d’opzione varrà in Borsa circa 0,01 euro: in pratica, se hai 5.000 azioni D’Amico, ti ritroverai con 5.000 diritti d’opzione che valgono, tutti, 50 euro. Verifica, quindi, che le commissioni bancarie non si mangino tutto l’introito legato alla loro vendita.
Ricorda che il periodo di negoziazione dei diritti va dal 24 aprile al 12 maggio: di solito il prezzo dei diritti tende a scendere col tempo, quindi prima li vendi, meglio è – comunque la tua banca, se non ha ricevuto disposizioni diverse da te, l’ultimo giorno di negoziazione dovrebbe venderti in automatico i diritti.

0 commenti:

Posta un commento