lunedì 12 gennaio 2015

Su quali mercati azionari investire nel 2015

Per quanto concerne le piazze azionarie di riferimento mondiale, le sedute del mese in corso stanno facendo rilevare un clima di diffusa propensione al rischio che si sta traducendo in acquisti generalizzati i quali hanno permesso il recupero dei listini dell’Eurozona – soprattutto relativamente a Italia e Spagna – e il consolidamento del trend positivo di più lungo periodo per gli Stati Uniti e il Giappone; tali indicazioni trovano conferma nell’intonazione delle tendenze analizzate.

In un contesto di permanente apprensione verso le prospettive della crescita globale, a dare maggior fiducia agli investitori sono state le scelte ulteriormente espansive e di stimolo implementate dalla Banca centrale europea, dalla Bank of Japan e dalla Banca popolare della Cina. In questo senso, all’indomani della decisione della Federal Reserve di mettere fine al “quantitative easing” – sulla scia del comprovato consolidamento dell’economia americana – l’abbondanza di liquidità sui mercati rimarrà garantita dalle altre principali Autorità monetarie.

Nel dettaglio, il presidente della BCE si è detto molto preoccupato circa le prospettive della ripresa e del rischio deflazione, dichiarandosi pronto a combatterle con qualsiasi mezzo a disposizione. Sul fronte nipponico, la BoJ ha deciso a sorpresa di espandere ulteriormente la base monetaria (fino a 80 mila miliardi di yen all’anno) e gli acquisti di titoli governativi, Etf e trust immobiliari; contemporaneamente, il Governo nipponico ha reso più “aggressiva” la gestione del Fondo pensione pubblico. Tali misure sono risultate nella giusta direzione, dal momento che il Giappone è ricaduto inaspettatamente in recessione.

Per quanto riguarda la Cina, il suo Istituto centrale ha deciso una riduzione dei tassi di riferimento sui depositi (a +2.75% da 3.00%) e sui prestiti (a +5.60% da 6.00%) ad un anno, nell’ottica di sostenere il livello dei prezzi ed evitare il default di alcune aziende eccessivamente indebitate. Passando ad analizzare i benchmark azionari principali, l’indice Eurostoxx50 sta segnando una performance del +2.60% in termini month-to-date guidata dalle telecoms (le migliori anche nel trimestre e da inizio 2014) e dai non-ciclici, cui fa da contraltare l’unica flessione delle utilities. A Wall Street, tra ascese generalizzate, a far meglio nelle recenti sedute sono state le risorse di base e i non-ciclici, mentre gli energetici (ancora i peggiori a tre mesi e da inizio anno) stanno soffrendo il calo dei prezzi petroliferi.

0 commenti:

Posta un commento