Nei primi 9 mesi 2013 Unicredit registra utili per 0,18 euro per azione, contro 0,25 euro nei primi 9 mesi 2012. Il gruppo è stato sostenuto dai risultati nell’Europa orientale e in Turchia, dove agli utili ordinari si aggiunge il guadagno per la vendita di Yapi Segorta. Il “punto critico” rimane l’Italia. In questo comparto i ricavi da interesse hanno registrato una buona tenuta ed è proseguita la riduzione dei costi, ma i dubbi sulla capacità di recupero dei crediti hanno portato ad accantonamenti per 1,1 miliardi (0,19 euro per azione).





Oro e petrolio. La situazione tecnica dell’oro (analizzato tramite il contratto E-Mini future quotato al Cme) è migliorata. Le quotazioni, dopo una breve pausa di consolidamento al di sopra dei 1.310 dollari, hanno infatti compiuto un importante balzo in avanti e si sono portati a contatto con quota 1.350$.
Quadri d’autore, gioielli griffati e orologi acquistati non solo per soddisfare un bisogno narcisistico, ma come investimento. I beni di lusso, infatti, sono strettamente legati al mondo della ricchezza che, come ha rilevato il quarto rapporto annuale di Credit Suisse, continuerà a crescere per tutto il prossimo quinquennio.
L’ad Paolo Scaroni ha rotto gli indugi ieri, commentando i conti del terzo trimestre, superiori alle attese degli analisti, e tonificati dalla plusvalenza miliardaria generata dalla cessione al gruppo cinese Cnpc di una quota dei giacimenti del Mozambico.




