Al di là delle rassicurazioni giunte giovedì 21 dalla stessa Bce sul grado di solidità delle banche italiane, a dispetto del trattamento ricevuto nelle sedute di borsa in cui questi titoli sono stati nell’occhio del ciclone, esiste un elemento fondamentale che consente di guardare con tranquillità all’investimento in fondi comuni e polizze vita, vale a dire la loro separazione giuridica e patrimoniale rispetto al soggetto collocatore e anche al gestore, con tanto di banca depositaria a garantire gli attivi del fondo, che possono ovviamente soffrire dell’andamento dei mercati ma non di eventuali traversìe di collocatore e gestore. Pertanto, anche nell’ipotesi estrema di un fallimento, il fondo comune e il suo patrimonio sarebbe preservati.
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