lunedì 4 maggio 2015

Acquistare azioni europee e vendere azioni Usa?

Con la mossa della Bce dite che le Borse saliranno, perché? Devo proprio aumentare il peso delle azioni dell’eurozona nel mio portafoglio a discapito di quelle Usa?

Il fatto che la Bce acquisti anche titoli di Stato e che lo faccia a un ritmo di 60 miliardi al mese per almeno un anno e mezzo e poi, forse, ancora di più se la crisi non sarà finita (ossia se l’inflazione resterà ai minimi termini) ci induce a pensare che le Borse europee ne possano approfittare. Almeno negli Usa è andata così: la Fed acquistava titoli di Stato e la reazione del crollo dei rendimenti è stata che chi si vedeva acquistati i suoi titoli di Stato dalla Fed ha reinvestito in Borsa.
L’effetto della liquidità riversata sui mercati dalle Banche centrali è infatti evidente se dai uno sguardo al grafico qui sotto, che mostra l’andamento della Borsa Usa negli ultimi anni. Da quando la Fed, la Banca centrale Usa, ha dato il via al suo quantitative easing, era l’autunno del 2008, iniziando a inondare i mercati di liquidità, la Borsa a stelle strisce ha iniziato una risalita che l’ha portata non solo a recuperare quanto perso in precedenza, ma addirittura a raggiungere nuovi massimi storici.

E Wall Street è solo un esempio. Avremmo avuto dei grafici analoghi se al posto della Borsa di New York avessimo messo quella di Tokio o Londra e al posto del quantitative easing americano avessimo messo quello nipponico o quello britannico. Anche in quei casi, infatti, gli effetti sono stati gli stessi: cresce la liquidità, salgono le due Borse.

Non solo: i maxiacquisti della Bce dovrebbero sbloccare la liquidità, quindi in teoria dare più forza al sistema bancario europeo (quotato in Borsa) e spingerne le quotazioni. Inoltre per effetto virtuoso della maggiore liquidità in giro si dovrebbe ridurre il costo dell’indebitamento delle società europee. E spingere pure qui le quotazioni. Ci sono una valanga di condizionali, ma il concetto è chiaro. Le Borse europee nel complesso ne beneficeranno, anche se c’è l’incognita Grecia e resta il problema delle sanzioni alla Russia e del loro impatto sull’Europa.

Quindi acquistane un pochino. Quanto? Aumenta la tua posizione di un 5 %. Se hai 100.000 euro di portafoglio e non hai azioni dell’eurozona, ora possono pesare per ben 5.000 euro nel tuo giardinetto di investimenti. Da dove prendi i soldi? Dalla Borsa Usa. Quella, infatti, ha corso un sacco. La prospettiva che il dollaro diventi più forte col tempo potrebbe far calare gli utili delle società (è successo con l’ultima trimestrale di Microsoft) e pure il possibile (anche se non certo) rialzo dei tassi potrebbe frenare Wall Street. In altri termini il salto dell’Atlantico ci sta. Se su 100.000 euro ne hai 10.000 investiti a New York, puoi tirarne via 5.000 e così hai i soldi da mettere sulle Borse dell’eurozona.

Perché non di più? Perché non azzerare i 10.000 sulla Borsa Usa? Il motivo è in quanto detto sopra: ci aspettiamo che la Borsa Usa freni la corsa, non che venga giù a vantaggio di quella europea. In altri termini tenere i piedi in due scarpe (in gergo più nobile “diversificare”) è una strategia che può essere vincente soprattutto se il successo delle mosse della Bce dovesse essere scarso. Ancor più in una fase in cui ci sarà “battaglia” tra le valute e il dollaro promette comunque di fare un po’ di strada sull'euro.

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