mercoledì 13 maggio 2015

I migliori servizi di trading online in Italia

Con la chiusura del quarto trimestre del 2014 è tempo di bilanci per i broker online. I dati dell’anno appena passato sembrano più che buoni. Ecco i dati di quattro broker: Fineco, Iwbank, Binck Bank e Directa.

L’utile netto registrato dalla prima nel 2014 è stato di 150 milioni di euro, in aumento del 76% rispetto agli 85,2 milioni dell’anno precedente. Il progresso è dovuto soprattutto all’aumento del margine d’interesse legato alla dinamica dei volumi transitati, alla politica d’investimento della liquidità e all’aumento delle commissioni sul risparmio gestito connesso alla crescita delle masse raccolte. L’utile netto rettificato dei costi non ricorrenti per l’ipo e i versamenti al Fondo interbancario tutela depositi si è attestato a 155 milioni di euro, in rialzo del 49,5% rispetto all’utile 2013.

L’utile lordo per Iwbank è stato di 11,4 milioni, in crescita del 32% rispetto al 2013. L’ascesa è dovuta principalmente, secondo la banca, alla buona performance dei proventi operativi. L’utile netto contabile della banca è stato pari 5,5 milioni euro nel 2014 rispetto a euro 2,3 milioni conseguiti nel 2013 (+138%). Quanto a BinckBank l’utile netto si è attestato a 57,5 milioni, contro 55,2 nel 2013.

Fineco in testa

Addentrandosi nei bilanci si scopre che nel 2014 il saldo della raccolta gestita di Fineco si è attestata a 23,6 miliardi di euro, con un incremento del 21% rispetto ai 19,5 miliardi registrati al 31 dicembre 2013. Quella amministrata è aumentata a 12 miliardi, corrispondente a un progresso del 3,5% rispetto agli 11,6 miliardi del 2013. Il margine d’interesse si è attestato a 228,2 milioni, in crescita del 26,6% rispetto al 2013 grazie al positivo andamento dei volumi. Le commissioni nette, infine, sono risultate pari a 195,7 milioni di euro, per una crescita del 17,4% rispetto al 2013. I ricavi totali sono saliti a 448 milioni di euro dai 370,3 milioni nel 2013.

Il totale dei costi operativi si è attestato a 209 milioni rispetto ai 189 dell’anno precedente, con una riduzione del cost/ income ratio al 46,6% (45,4% al netto dei costi non ricorrenti per l’ipo) rispetto al 51,1% del 2013. In crescita del 31,9% rispetto al 2013, il margine operativo lordo, che si è attestato a 239 milioni di euro.

Passando a Iwbank i ricavi sono stati pari a euro 67,1 milioni, in crescita del 2,1%, «nonostante lo sfavorevole contesto di mercato e il ridotto livello dei tassi di interesse», commentano da Iwbank. Dal lato dei costi c’è stata poi una lieve contrazione degli oneri operativi, pari a euro 54,4 milioni, -0,2%, una significativa riduzione del costo del credito, pari a soli euro 0,5 milioni, in discesa del 31% (0,8 milioni nel 2013) e degli altri accantonamenti per rischi e oneri, in picchiata del 68%. Il bilancio 2014 è l’ultimo rendiconto riferito a Iwbank nell’attuale configurazione. Infatti il consiglio di gestione della capogruppo Ubi Banca il 10 novembre 2014 ha approvato il piano di integrazione tra la stessa Iwbank e Ubi Banca Private Investment. La fusione sarà operativa entro la metà del 2015 e consentirà, secondo le intenzioni del management, di sfruttare le sinergie legate alla capacità di acquisizione di nuovi clienti della banca online, combinato con il potenziale di cross selling e upselling dalla rete dei promotori finanziari.

Passando al trading, nel 2014 Fineco ha dato corso a 24,3 milioni di ordini eseguiti, con un incremento del 10,2% rispetto al 2013. Nel 2014 sono stati acquisiti più di 103 mila nuovi clienti, in crescita del 14,7% rispetto al 2013. Il numero dei clienti di Fineco al 31 gennaio 2015 si attesta a circa 970 mila, in crescita del 7% rispetto ai circa 902 mila al 31 gennaio 2014. Quanto alla rete commerciale il numero di promotori finanziari della rete Fineco al 31 dicembre 2014 è salito a 2.533 unità, in aumento del 3,9% rispetto a fine 2013.

Iwbank non ha rilasciato dati sull’operatività. L’intermediario tuttavia rende pubbliche le quote di mercato tramite le pubblicazioni statistiche di Assosim. Iwbank in base a questo rapporto vanta la seconda posizione nel 2014 nelle negoziazioni conto terzi sui mercati azionari con una quota dell’11,5%, per avere un ordine di grandezza, Fineco è prima con il 18,54%.. Importanti risultati sono stati conseguiti anche nell’operatività conto terzi sugli strumenti derivati, da sempre un punto di forza di Iwbank. «Questi numeri confermano l’importanza di Iwbank sul mercato del trading online. Intendiamo continuare a crescere e investire nel settore», commenta il direttore generale, Gianluca Bisognani.

Gli ordini eseguiti da parte di Binck Bank sono stati 2,3 milioni, rispetto ai 2 milioni del 2013. Si tratta di un intermediario che lavora su scala europea con attività in Olanda, Francia e Belgio, oltre l’Italia. Quanto alla filiale italiana, Binck ha raggiunto 4.206 clienti attivi nel 2014 e asset totali in deposito pari a 452 milioni di euro. «Siamo particolarmente soddisfatti per la solida reputazione raggiunta da Binck nel mercato italiano visto che l’esordio è recente», spiega Vincenzo Tedeschi, direttore generale della succursale italiana. «In questi primi tre anni di attività abbiamo costruito solide relazioni con i nostri clienti, cercando di instaurare un rapporto duraturo che va al di là dei limiti del canale online».

Anche Directa ha rilasciato dati specifici sul trading online. Nel 2014 il numero degli eseguiti sul mercato azionario italiano è salito del 10% rispetto al 2013, attestandosi a 2,7 milioni. Anche gli ordini eseguiti sul mercato americano sono aumentati del 10% superando quota 111 mila nei 12 mesi. Il numero dei contratti futures/cfd su Idem, Cme, Eurex, più gli ordini sul forex su Lmax Exchange è invece aumentato dell’1,2% a 1,19 milioni. È inoltre aumentato a 17.542 (+1,32%) anche il numero dei clienti operativi, mentre sono salite da 192 a 201 (+4,7%) il numero delle convenzioni tra Directa e gli istituti di credito. Nel corso del 2014 i clienti Directa hanno intermediato sul mercato azionario italiano un controvalore di 33 miliardi di euro, in crescita del 3,2% rispetto al 2013. L’amministratore delegato di Directa, Mario Fabbri, ha così commentato i numeri riportati, «malgrado le avverse condizioni generali, dovute al carico fiscale e alla sfavorevole congiuntura, il 2014 si conclude per Directa in modo positivo sia sul piano dei numeri sia, ed è forse più importante, su quello degli sviluppi tecnologici e delle collaborazioni con altri operatori del mondo della finanza, come l’Mtf londinese Lmax, in cui abbiamo anche acquisito una partecipazione ». E ora si guarda al 2015.

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