martedì 26 maggio 2015

I consigli degli esperti sulle azioni americane

Domanda. I mercati finanziari hanno iniziato il 2015 fluttuando selvaggiamente, anche in risposta alla decisione svizzera di slegare il cambio dall’euro. È preoccupato?

Risposta. I mercati fluttuano di continuo, ma la borsa è tuttora orientata al rialzo. Mi piace citare il leggendario investitore Sir John Templeton, il quale era solito dire che «i mercati al rialzo nascono nel pessimismo, crescono nello scetticismo, maturano nell’ottimismo e muoiono nell’euforia». Ecco, io non credo che siamo già nella fase dell’euforia: assolutamente no. L’altra causa che può stroncare un mercato rialzista è una sorpresa talmente grande e negativa da prendere tutti in contropiede.

D. Sorpresa di che tipo? R. Viviamo in un’economia globale da 75 mila miliardi di dollari. Deve trattarsi di uno shock di almeno 2 mila miliardi di dollari. E deve essere una sorpresa totale, perché il rallentamento della Cina o i problemi dell’Italia sono eventi già noti, e di conseguenza già incorporati negli attuali prezzi di borsa. Poiché io non intravedo grandi e inaspettati cataclismi all’orizzonte, rimango totalmente orientato al rialzo.

D. Perché pensa che il terzo anno del ciclo presiden-ziale sia così favorevole a Wall Street? R. La ragione è molto semplice: gli investitori e gli uomini d’affari non amano i cambiamenti dettati dalla politica. Quando il governo cambia ogni giorno le norme fiscali o la cornice normativa, gli investitori e gli uomini d’affari si fermano e aspettano che il quadro si chiarisca. E di solito i presidenti cercano di realizzare le loro agende politiche subito, nei primi due anni, poi di solito tirano i remi in barca. Quest’anno poi c’è un’altra novità favorevole in questo senso.

D. Quale? R. Che i Repubblicani hanno vinto le elezioni di medio termine e controllano il Senato e il Congresso. Questo garantisce una situazione di stallo. E gli operatori economici possono finalmente realizzare i propri piani d’investimento senza che gli stessi vengano messi a soqquadro da un radicale sovvertimento fiscale o normativo. I prossimi due trimestri sono statisticamente i più favorevoli, entrambi positivi all’86,4%.

D. I pessimisti affermano che Wall Street è cara e questo reca in sé un rischio per gli investitori. Lei che ne pensa? R. Le valutazioni non contano niente. Nel senso che nel breve o medio termine un mercato caro può tranquillamente diventare ancora più caro oppure può perdere terreno: ma non c’è nessun legame statisticamente serio. Questo non esclude la possibilità di correzioni, che sono davvero imprevedibili.

D. Ma lei pensa che la borsa sia cara? R. Se uno guarda i classici multipli di borsa, forse sì. Ma bisogna considerare che i tassi d’interesse sono a livelli bassissimi e sotto questa nuova luce la borsa non è affatto cara. D. I tassi d’interesse possono essere una minaccia per le borse nel 2015? R. No, i tassi sono ai minimi termini ovunque. L’Europa e il Giappone si propongono di aprire le chiuse della liquidità una volta di più e la Federal Reserve si muoverà in punta di piedi, forse con uno o due piccoli ritocchi all’insù. Niente per cui strapparsi i capelli.

D. Quali opportunità d’investimento vede nel mercato azionario europeo? R. Volete un affare di buona qualità? Provate la francese Vinci, che è scesa di parecchio da giugno. L’aria appestata che si respira in Francia ha punito eccessivamente questo gigante delle infrastrutture. L’uscita di Bill Gross, il cosiddetto re dei titoli del debito, dalla Pimco ha poi colpito in modo esagerato la casa madre tedesca, Allianz è la più grande compagnia assicurativa al mondo: tempo di comprare. Le aziende farmaceutiche, infine, vivono una stagione magica. La svizzera Novartis è, secondo molti parametri, la terza società del settore. Ha un assortimento di medicinali di grande successo, dal Diovan per la pressione, all’antitumorale Gleevec. È salita molto, ma non è cara.

D. Quando consulta la sua sfera di cristallo, che ri-alzo si aspetta per Wall Street nel 2015? R. Il terzo anno del ciclo presidenziale è di solito molto generoso. Per trovare un anno negativo bisogna risalire al 1939. Poi ci sono stati quattro casi con una crescita a una sola cifra. Negli altri casi, il guadagno medio è stato del 27,2%. Io scommetto su un rialzo del 15%: in fondo ho aspettative modeste.

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