martedì 12 maggio 2015

Come si calcola il bollo sul conto corrente–esempi

Il bollo sul conto corrente Sul conto corrente grava un’imposta di bollo di 34,2 euro all’anno – leggi bene: conto corrente, quindi quello che usi per ricevere lo stipendio e pagare le bollette; il bollo sul conto deposito, quello che usi come salvadanaio per far fruttare i soldi, ha regole diverse e le vediamo dopo. Devi pagare questa imposta, però, solo se in media hai lasciato sul conto più di 5.000 euro. Facciamo degli esempi.

Qualche esempio di calcolo

Esempio 1. Hai un conto corrente con estratto conto trimestrale (è il caso più frequente). Da gennaio a marzo lasci sul conto in media 6.000 euro. Poi, da aprile a novembre lasci in media sul conto 1.000 euro. Il 20 dicembre incassi 80.000 euro dalla vendita di qualche titolo e lasci questa somma sul conto. Quanto paghi? Visto che l’estratto conto è trimestrale, la banca va a verificare la tua giacenza media ogni tre mesi. In pratica, al 31 marzo andrà a vedere quanti soldi hai lasciato in media sul conto dal 1° gennaio al 31 marzo. In questo caso sono 6.000 euro, quindi pagherai 8,55 euro di imposta di bollo (è un quarto dei 34,2 euro annui). Al 30 giugno la banca fa lo stesso controllo sul periodo dal 1° aprile al 30 giugno: in questo caso la giacenza media è di 1.000, quindi non paghi alcuna imposta di bollo. Lo stesso succede per il terzo trimestre: la media è di 1.000 euro, quindi non paghi il bollo. Al 31 dicembre la banca va a verificare la giacenza media tra il 1° ottobre e il 31 dicembre: l’incasso di 80.000 euro la porta ben sopra i 5.000 euro, quindi paghi 8,55 euro (ricordiamolo, è 34,2 euro diviso 4). Alla fine dell’anno devi aver pagato 17,1 euro di bollo, anche se la giacenza media considerata su tutto l’anno è inferiore a 5.000 euro.

Esempio 2. Hai un conto corrente in Intesa Sanpaolo, con giacenza media trimestrale di 3.000 euro, e un conto corrente presso Unicredit, sempre a te intestato, con giacenza media trimestrale di 4.000 euro. Quanto paghi? Le giacenze medie presso banche diverse non si sommano. Quindi non paghi il bollo né sul primo conto, né sul secondo conto.

Esempio 3. Presso Intesa Sanpaolo hai due conti correnti. Uno a te intestato, con giacenza media trimestrale di 3.000 euro, e l’altro cointestato con tua moglie, con giacenza media trimestrale di 4.000 euro. Quanto paghi? Le giacenze non si sommano, perché le intestazioni sono diverse. Non pagherai il bollo né sul conto a te intestato, né su quello cointestato. Si sommano, infatti, solo le giacenze di conti correnti (e libretti di risparmio) con uguale intestazione presso la stessa banca. Attenzione: se la somma delle giacenze medie è superiore a 5.000 euro, pagherai il bollo per ciascun conto corrente e libretto di risparmio – una moltiplicazione di tasse!

Esempio 4. Apri il conto corrente in Posta il 1° marzo versandoci 20.000 euro e non toccando più questa cifra. L’estratto conto avviene su base trimestrale. Quanto paghi? Al 31 marzo devi pagare il bollo, ma solo per i 31 giorni in cui ha avuto aperto il conto. Devi pagare, quindi, solo 2,90 euro di imposta (34,2 euro annui diviso 365 giorni e moltiplicato per i 31 giorni di apertura).

Per maggiori informazioni scarica la guida gratuita al bollo.

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