venerdì 15 febbraio 2013

ETF su mercato azionario italiano, quale scegliere?

etf-azionariConfrontando le performance degli indici azionari occidentali negli ultimi mesi, per identificare i benchmark che stanno traendo maggiore profitto dalla schiarita globale, ci si rende conto di una piacevole sorpresa.

Dopo la Turchia, l’Austria e la Spagna, è proprio il nostro indice di riferimento ad evidenziare il momentum di medio periodo più tonico. In termini tecnici l’indice si è riportato con forza su resistenza statiche importanti, in prossimità di 17.000 punti circa, livelli che non rivedeva dall'estate del 2011.


Buona parte di questo movimento è stato alimentato dal comportamento del settore finanziario, soprattutto banche e marginalmente (in termini di peso sull'indice) assicurazioni, ma anche industrie meno volatili come l’energia stanno dando il loro contributo positivo.
Per chi volesse cavalcare questa onda nei prossimi mesi, le chance tramite lo strumento Etf sono numerose e come sempre diversificate in merito ai dettagli che li caratterizzano. Attualmente ci sono sette Etf che replicano indici agganciati all'azionario italiano, offerti da sei diversi provider: Amundi (che offre una duplicità di scelta in merito all'indice), Credit Suisse, DB X-trackers, iShares, Lyxor e Powershares.

In merito ai costi di gestione annui l’offerta non è proprio omogenea, con un minimo dello 0,18% offerto da Amundi sul Ftse-Mib sino ad un valore massimo dello 0,5% per il prodotto più complesso gestito da Invesco Powershares. Se l’indice Ftse-Mib è composto tipicamente da 40 azioni, il sottostante dell’Etf Amundi Msci Italy è invece molto più concentrato, scendo a 25 azioni. Sono peraltro compresi in questo indice titoli di risparmio, in particolare Telecom risparmio e Intesa-Sanpaolo risparmio, anche se contano in aggregato per poco meno del 2% del Nav del fondo.

L’Etf più complesso, ma non necessariamente più performante da quanto si evince dalla tabella, è il PowerShares FTSE RAFI Italy30, composto oggi da 34 azioni. La metodologia RAFI seleziona le azioni componenti l’indice sulla base di criteri di natura fondamentale quali book value, vendite, cash flow e dividendi, con l’obiettivo di (teoricamente) generare nel tempo un rapporto rendimento/rischio migliore rispetto ai classici benchmark basati sulla capitalizzazione.

Attualmente in quest’ultimo Etf sono presente titoli non inclusi nel Ftse-Mib, come Telecom risparmio, Popolare di Sondrio, Fondiaria-Sai e Unipol, per un peso complessivo del 3,4% sull’indice. La volatilità su base annua (dei rendimenti) si attesta per tutti i prodotti tra il 22,5% e il 25%; mentre in termini di rendimento a 1 anno i valori sono anch’essi in linea, tranne per l’Etf di Powershares, che ha espresso una netta sottperformance rispetto ai principali competitors (con indice però differente). Riguardo alla distribuzione degli utili, Amundi e Credit Suisse preferiscono capitalizzare i proventi distribuiti dalle azioni sottostanti, senza staccare dividendi a favore dei possessori dell’Etf.

Le società iShares e Lyxor distribuiscono dividendi ogni sei mesi, mentre DB X-trackers su base annua. Peculiare infine lo stacco dividendi di Powershares, che evidenzia in alcuni periodi dell’ano una periodicità trimestrale alternata ad una semestrale (gli ultimi stacchi dividendi sono infatti caduti a gennaio e ottobre, ma il successivo si osserverà a giugno se viene rispettata la dinamica degli anni precedenti).

Concludendo con una novità, a gamma di Etf iShares si arricchisce con i fondi domiciliati in Svizzera, Irlanda e Lussemburgo. BlackRock ha infatti annunciato in settimana di aver raggiunto un accordo per l’acquisizione della divisione Etf di Credit Suisse. BlackRock conferma che «gli Etf di Credit Suisse assumeranno il brand iShares previo opportuni controlli. Considerando la complementarità di alcuni Etf al momento è ancora presto per commentare eventuali accorpamenti o delisting».

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