In effetti, i coefficienti patrimoniali risultano rafforzati, con il Core Tier 1 ratio all’11,1% (dal 10,1% di fine 2011), il coefficiente Eba pro-forma al 10,3% (dal 10,1% dell’analisi Eba sui dati di giugno 2012, ulteriormente aumentato rispetto al requisito minimo del 9%) e il Common Equity ratio pro-forma secondo Basilea 3 a regime al 10,5 per cento.
Ma forse la notizia migliore per Ca’ de Sass, visto che la solidità della banca non era certo in discussione, è la forte crescita della gestione operativa (+17,8% rispetto ai primi nove mesi del 2011 a 6,8 miliardi di euro), che grazie al rafforzamento dei proventi operativi netti (+6,9% a/a) e al contenimento degli oneri (-2,3% a/a) fa segnare il livello più elevato dal 2009. Bene, di conseguenza, anche il cost/income ratio, che si colloca al 49,4% (dal 54,1% del 2011), “tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee”.
Tutto questo ha generato una crescita a doppia cifra dell’utile ante imposte (+16,5% a/a) nonostante la politica di accantonamenti “rigorosa e prudenziale”, anche se poi a causa degli oneri fiscali nettamente superiori (1.232 milioni di euro nei nove mesi del 2012 contro solo 66 milioni nel 2011, così come 454 milioni nel terzo trimestre di quest’anno contro 152 nel secondo), l’utile netto risulta in diminuzione: -12,5% a/a a quota 1.688 milioni di euro e -11,9% trim/trim a 414 milioni.
Quanto all’utile netto normalizzato, totalizza 1.331 milioni di euro (da 1.665 milioni nel 2011) sui nove mesi, mentre cresce leggermente trim/trim (a 292 milioni di euro da 289). Per quanto riguarda la politica di accantonamenti, ha previsto stanziamenti a fronte dei rischi creditizi per circa 3,3 miliardi di euro nei primi nove mesi dell’anno (+48% rispetto a/a), a fronte di un aumento del flusso complessivo di nuovi crediti in sofferenza e in incaglio del 33%; il livello di copertura specifica dei crediti deteriorati è cresciuto al 45% (dal 44,6% dei primi nove mesi del 2011, con una media del settore bancario italiano al 37%); infine il buffer di riserva sui crediti in bonis, pari a 2.663 milioni di euro, è cresciuto a un livello prudenziale di 80 punti base rispetto ai 70 dei nove mesi 2011.
“La politica di accantonamenti rigorosa e prudenziale, sottolinea una nota dell’istituto, è dimostrata dall’elevato tasso di recupero delle posizioni in sofferenza chiuse, pari mediamente al 149% del loro valore netto di carico nel periodo 2009 - primi nove mesi del 2012”. Entrando nel dettaglio del conto economico dei primi nove mesi del 2012, i proventi operativi netti sono pari a 13.387 milioni di euro (+6,9% a/a), laddove il terzo trimestre 2012 ha totalizzato 4.443 milioni di euro (+7,6% trim/trim). In questo ambito, gli interessi netti sono pressoché stabili a 7.249 milioni (+0,1% a/a; 2.317 milioni nel terzo trimestre, -4,7% trim/trim), mentre le commissioni nette ammontano a 3.972 milioni di euro (-3,8% rispetto al 2011; 1.333 milioni nel terzo trimestre, +0,8% trim/trim). In particolare, sui nove mesi, sono in aumento del 2% le commissioni da attività bancaria commerciale, mentre diminuiscono del 7% le commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza; inoltre si registra una diminuzione dell’8,1% delle commissioni su finanziamenti concessi.
Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 1.500 milioni di euro (che includono 695 milioni di plusvalenze complessive derivanti dal buy back di propri titoli subordinati e senior e dalla cessione dell’interessenza in London Stock Exchange), rispetto ai 747 milioni dei primi nove mesi del 2011, che comprendevano 426 milioni di plusvalenze complessive derivanti dalle cessioni delle quote in Prada e Findomestic.
Senza la riclassificazione IAS di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione a finanziamenti e crediti e ad attività finanziarie disponibili per la vendita, si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione dei primi nove mesi del 2012 pari a 100 milioni. Il risultato dell’attività assicurativa è pari a 669 milioni di euro rispetto ai 335 milioni dei primi nove mesi del 2011. Gli oneri operativi ammontano a 6.616 milioni di euro (-2,3% a/a; 2.166 milioni nel terzo trimestre, -3,4% trim/trim), a seguito di una diminuzione dell’1,6% per le spese del personale e del 4,4% per le spese amministrative e di un aumento del 2,4% per gli ammortamenti. Il risultato della gestione operativa ammonta a 6.771 milioni di euro (+17,8% a/a), laddove nel terzo trimestre si attesta a 2.277 milioni di euro (+20,6% trim/trim). Cresce infine il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) a 3.534 milioni di euro rispetto ai 3.021 milioni dei primi nove mesi del 2011.
Passando allo stato patrimoniale consolidato, al 30 settembre 2012 i crediti verso la clientela sono pari a 375 miliardi di euro (-0,5% rispetto al 31 dicembre 2011 e -1,7% rispetto al 30 settembre 2011. Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti/sconfinanti) ammonta invece - al netto delle rettifiche di valore - a 27.266 milioni di euro (+20,1% rispetto al 31 dicembre 2011). In quest’ambito, i crediti in sofferenza crescono a 10.689 milioni di euro rispetto ai 8.998 milioni del 31 dicembre 2011, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 2,9% (2,4% al 31 dicembre 2011) e un grado di copertura del 61% (64% a fine 2011). Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 789 miliardi di euro (+3% rispetto al 31 dicembre 2011 e +1,3% rispetto al 30 settembre 2011).
In questo ambito, la raccolta diretta bancaria ammonta a 376 miliardi (+4,6% rispetto al 31 dicembre 2011 e +1,2% rispetto al 30 settembre 2011), mentre il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 80 miliardi (+8,7% rispetto al 31 dicembre 2011 e +5,5% rispetto al 30 settembre 2011); la raccolta indiretta raggiunge i 412 miliardi (+1,6% rispetto a fine 2011 e +1,3% rispetto a fine settembre 2011). Infine l’ammontare di risparmio gestito è pari a 227 miliardi (+2,5% rispetto al 31 dicembre 2011 e +1,3% rispetto al 30 settembre 2011) e la raccolta amministrata raggiunge i 185 miliardi (+0,6% rispetto al 31 dicembre 2011 e +1,4% rispetto al 30 settembre 2011).
0 commenti:
Posta un commento