lunedì 15 aprile 2013

2013 su quali azioni italiane investire ora?

Una premessa è d’obbligo. Visto il periodo occorre anzitutto diversificare, soprattutto all’estero. In questo periodo le azioni italiane vanno viste solo in ottica di lungo periodo, evitare quindi di investire se non si possono lasciare i soldi per almeno 5-10 anni.  Per investire scegliete una banca online con commissioni ridotte, come per esempio Fineco.

Nel primo trimestre del 2013 Piazza Affari ha percorso una parabola la cui fase discendente è iniziata già alla fine di gennaio. Fino a quel momento il listino milanese aveva macinato, rispetto a inizio anno, un rialzo di quasi il 10%, collocandosi al top tra i mercati azionari del Vecchio Continente. «Ma poi le incognite della politica, il peggioramento della congiuntura italiana ed europea e infine l’esito bloccato delle elezioni di febbraio hanno rotto l’incanto e la borsa milanese si è trovata a pagare un conto molto salato, con un arretramento di circa il 15% rispetto ai massimi del periodo», spiega Gian Paolo Rivano, gestore azionario Italia di Gesti- Re. Eccezioni


Eppure nonostante questo calo vistoso una pattuglia di società, tra cui Ferragamo, Luxottica, Tod’s, StMicroelectronics, Azimut, Impregilo, Prysmian, per non citare che le blue chip appartenenti all’indice Ftse Mib, hanno registrato performance positive a doppia cifra (vedi tabella). Altri titoli, tra cui grandi utilities del calibro di Snam, A2A, Terna, Enel, pur senza brillare sul piano delle performance (Enel ha perso addirittura il 17% da gennaio a oggi), offrono un rendimento per dividendi superiore al 5%, quindi nettamente più elevato della cedola del Btp decennale, attualmente attestata intorno al 4,6%.

Ecco perché tra i gestori c’è chi è convinto che a questi prezzi non manchino le buone occasioni di investimento, concentrate fra gruppi industriali rimasti un po’ indietro nelle valutazioni. Come Prysmian.
Oppure Autogrill nella grande distribuzione. O Generali e Fondiaria-Unipol tra gli assicurativi. Mentre le grandi banche, Unicredit e Intesa in testa, potrebbero registrare un rimbalzo nel caso in cui lo spread ritornasse verso i minimi dell’anno, quindi ben al di sotto dei 300 punti base (oggi 330). «Il vero problema, in Piazza Affari, è dato dalla riduzione del peso del listino milanese all’interno dei portafogli degli investitori internazionali.

Questo fa sì che anche modesti movimenti di acquisto o di vendita di azioni italiane abbia un impatto molto significativo sulle quotazioni dei singoli titoli e sull’andamento complessivo dell’indice», sottolinea Mauro Vicini, direttore di Websim.it. Per questa ragione le scelte di investimento di Vicini, per i prossimi mesi «in cui difficilmente ci sarà un trend di mercato definito», puntano prevalentemente su società con un modello di business molto chiaro e con politiche di sviluppo innovative.

Segnali «Tra queste segnalerei Autogrill, che ha un piano di scorporo e di valorizzazione degli attivi molto interessante. Oppure A2A, che costituisce una storia di ristrutturazione riuscita e che offre un rendimento per dividendi superiore al 6%. Mentre Fondiaria-Unipol, quando saranno completate le operazioni di fusione e di integrazione tra le due compagnie, risulterà un gruppo assicurativo trattato a sconto, con una quotazione pari ad appena sei volti gli utili attesi», sottolinea. Il tema dei dividendi potrebbe diventare un faro nelle scelte di portafoglio in questa fredda primavera dei mercati e della meteorologia. «Tendenzialmente le mie preferenze vanno in direzione di società ad alta crescita, come i titoli del lusso, che tuttavia in questo momento appaiono sopravvalutati non soltanto in Italia ma in tutta Europa. In alternativa la selezione di società solide e con la prospettiva di mantenere inalterato il dividendo, come Eni, rappresenta una buona strategia», sottolinea Rivano.

Che tuttavia boccia Enel, un dividendo del 5%, «perché la società opera principalmente nei due mercati più fragili d’Europa, l’Italia e la Spagna ». Il gestore promuove infine i campioni bancari nazionali. «Intesa e Unicredit potrebbero recuperare rapidamente anche il 20% delle quotazioni, se ci fossero segnali di soluzione della crisi politica», conclude.

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IMPORTANTE: Ricorda, nel lungo periodo le commissioni bancarie possono incidere notevolmente sul rendimento del tuo portafoglio finanziario. Opera con banche online a zero spese che non hanno costi di custodia titoli e fanno pagare commissioni ridotte. Se fai molte operazioni ti consiglio Fineco, se operi poco va bene anche il servizio di Conto Corrente Arancio, oppure YouBanking che non fa pagare il bollo sugli investimenti fino a giugno 2015.

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