A contribuire all’aumento congiunturale dell’indice sono stati, in particolare, i rialzi su base mensile dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+1,7%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,6%), dovuti per lo più a fattori di carattere stagionale. L’infl azione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, è invece scesa all’1,4% (era +1,5% a febbraio).
Al netto dei soli beni energetici, la crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo è restata stabile all’1,5%. Rispetto a marzo 2012, il tasso di crescita dei prezzi dei beni è sceso all’1,7%, dal 2% di febbraio e quello dei prezzi dei servizi si è stabilizzato sullo stesso valore del mese precedente.
I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori (carrello della spesa) sono aumentati dello 0,1% su base mensile e del 2% su base annua, in ulteriore rallentamento dal 2,4% di febbraio.
Si tratta di una notizia negativa per chi ha investito e investirà in Btp Italia, che rimangono comunque ottimi investimenti se paragonati ai Btp.
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