giovedì 25 aprile 2013

Pagare con lo smartphone–si inizia da Milano

Sarà Milano la prima Nfc-City italiana, seguita entro l'estate da Torino e Roma. Da quindici giorni Tim, insieme a Intesa San Paolo e al circuito Visa, ha introdotto i pagamenti mobili «in prossimità», distribuendo ai clienti le nuove SimCard dotate della tecnologia Nfc (Near field communication), che permette di usare il telefonino come una carta di credito e di pagare sfiorando semplicemente il lettore Pos.


Abilitazione Sugli smartphone Android dotati di Nfc si può già scaricare l'app «Tim Wallet», un portafoglio virtuale nel quale memorizzare anche abbonamenti, carte di fedeltà, o coupon di sconti. «Chiediamo solo ai nostri clienti di cambiare la sim perché l'elemento sicurezza è cruciale: tutti i dati registrati nel chip della carta di credito o carta prepagata vengono inseriti in modo protetto nella sim Nfc, poi ogni trasmissione con la banca avviene in modo criptato », spiega Alfonso Mariconda, responsabile sviluppo New Project a Telecom Italia.

Ma che cosa si pagherà dal cellulare? «Biglietti e abbonamenti di autobus e metro, grazie all'accordo che stiamo chiudendo con Atm, poi i treni regionali. Stiamo negoziando con Ferrovie Nord, e abbiamo trattative in corso con diverse grandi catene di supermercati» risponde Mariconda. Anche Poste Mobile ha introdotto le sim Nfc per i propri clienti, con la carta prepagata PostePay integrata al telefonino, per pagare bollette o Canone Rai, ed ogni sorta di servizi postali. In linea di partenza, dopo una sperimentazione di qualche mese, c'é poi Bnl, che insieme a Vodafone, a «3» e al circuito MasterCard ha lanciato «You Pass» per pagare dai cellulari Nfc, facendo acquisti nei negozi dotati di un Pos Contactless (senza contatto). Anche in questo caso le credenziali della carta di pagamento sono memorizzate nella sim. E solo per una spesa superiore ai 25 euro viene chiesto di digitare il Pin, altrimenti basta passare il telefonino davanti al Pos.

Gli smartphone Nfc diffusi in Italia vanno al raddoppio: erano 2,5 milioni nel 2012 e saranno 6 milioni a fine 2013, secondo le previsioni dell'Osservatorio Nfc e Mobile Payment del Politecnico di Milano, che ha presentato il rapporto a fine febbraio. «Quest'anno contiamo che circa un dieci per cento dei clienti attiveranno i pagamenti Nfc, mentre si prepara un mercato di massa a partire dal 2014», avverte Mariconda.

A spingere é soprattutto la piattaforma Android, con Samsung, leader nella telefonia mobile, che ha dotato di Nfc tutta la nuova gamma di smartphone ed ha annunciato al Mobile World di Barcellona un accordo mondiale con Visa per portare sulle sim l'applet Pay Wave che utilizza le credenziali della carta di credito.

Strumenti Per sviluppare il mercato occorre però anche una diffusione dei Pos senza contatto presso i commercianti. Quest'anno saranno 170 mila, le previsioni sono di arrivare a 220 mila nel 2014. «Siamo nell'anno chiave per il decollo della tecnologia Nfc, perché se operatori e banche vogliono vincere la scommessa e mantenere il controllo del mercato, devono partire rapidamente», spiega Alessandro Perego, responsabile dell'OsservatorioMobile Payment del Politecnico. «Altrimenti rischiano di essere superati da Apple, che non ha adottato gli Nfc, perché punta ad introdurre il PassBook, nome in codice del suo Wallet o portafoglio virtuale, basato su un modello cloud. O da Google, ha già lanciato con successo negli Usa il suo Google Wallet».

A fare concorrenza ai pagamenti di prossimità con Nfc, sono anche i «Mob i l e Remote payment», quelli a distanza, tramite applicazioni o sms. Sono cresciuti del 66 per cento nell'ultimo anno in Italia e rappresentano già una spesa di circa 300 milioni di euro. Oltre 700 mila ore di parcheggio, 600 mila biglietti di bus, 10 mila corse di taxi sono state pagate attraverso il telefono cellulare, secondo l'Osservatorio del Politecnico. «Si arriva a una spesa di circa 900 milioni di euro dai telefonini nel 2012 se si includono anche il Mobile commerce, che cresce del 20 per cento, e gli acquisti di contenuti digitali, che rappresentano un valore di quasi 500 milioni», precisa Perego ».

Cambiamenti Segno che la vecchia passione degli italiani per il contante comincia a vacillare. Perfino al supermercato cambiano le abitudini. Grazie a un'applicazione lanciata da RetAPs, 20 mila clienti in 25 grandi punti vendita (Conad, Coop, Auchan) hanno fatto la spesa e pagato dallo smartphone con ilMobile Self Scanning che permette di leggere i codici a barre dei prodotti, trasformando il telefonino in un carrello intelligente.

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