giovedì 5 settembre 2013

Dove investire tra Bot, Btp e obbligazioni?

A dare la misura del crollo verticale dei rendimenti dei titoli di Stato italiani è l’ultima asta del BoT annuale, collocato la scorsa settimana allo 0,7 % annuo lordo. Solo un anno fa, a maggio, il BoT annuale era stato collocato al 2,4 % lordo annuo. I problemi dell’Italia non si sono certo risolti, ma nel frattempo è cambiata la politica monetaria delle Banche centrali, Bce compresa.

Liquidità senza freni e tassi ai minimi di sempre hanno “drogato” il mercato, che, invaso da un fiume di denaro, ha iniziato a comprare ogni sorta di titolo obbligazionario, infischiandosene del rischio. E così, la scorsa settimana, i rendimenti dei titoli di Stato dei Pigs sono scesi a livelli mai visti dal 2010. Il rendimento del BTp a 10 anni è sceso al 3,8 %, quello del Bono spagnolo decennale è crollato al 4,1 %. Sorride il Portogallo, che ha collocato con grande facilità titoli di Stato con scadenza 2024 al 5,5 % lordo annuo. Solo qualche mese fa il Paese lusitano era indicato da tutti come “la nuova Grecia”, un Paese sull’orlo del baratro che collocava a fatica un titolo triennale con un rendimento del 24,37 %.

Perfino la Grecia ha portato il rendimento del titolo decennale sotto al 10 % annuo lordo, dopo aver superato abbondantemente il 30 % solo pochi mesi fa. Se i rendimenti dei titoli di Stato considerati più rischiosi in Europa sono crollati, quelli di Stati considerati “sicuri” si sono letteralmente congelati. Il rendimento di un titolo francese a 10 anni ha superato di poco l’1,7 % lordo annuo, quello del Bund 2020 si ferma allo 0,87 % lordo annuo.

Insomma, poco ci manca che si arrivi a pagare per investire il denaro, invece di guadagnarci. Per trovare rendimenti accettabili devi scegliere titoli con scadenza più lunga: continua a comprare bond in euro con scadenza fino a 15 anni. Questo consiglio vale anche per i BTp, ma solo per i nuovi acquisti. Non vendere, però, quelli con scadenza più breve che hai in portafoglio.

Continua a puntare sui bond in dollari Usa e su quelli in zloty polacchi: secondo i nostri modelli macroeconomici ci aspettiamo un apprezzamento futuro delle due valute rispetto all’euro. Non farti attrarre, invece, a caccia di rendimenti più sostanziosi di quelli offerti oggi dal mercato, da bond decisamente rischiosi. L’euforia attuale potrebbe scemare in breve tempo e potresti trovarti con in tasca un titolo a rischio di default.

La crisi europea secondo noi non è tramontata. Le previsioni di crescita economica europea rimangono fosche: la scorsa settimana la Bce ha rivisto al ribasso le stime per il Pil 2013 dell’area euro, che dovrebbe calare dello 0,4 %. I prodotti per investire la liquidità restano sempre un parcheggio interessante per il tuo denaro (es. Conto Arancio o YouBanking) in attesa di una vera schiarita sul fronte della crisi economica.

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