sabato 14 settembre 2013

Previsioni mercato azionario turco 2013

azioni turcheL’ultimo biennio è stato estremamente generoso con gli investitori sull'equity turco. Infatti a partire dai minimi del 2011, il listino di Istanbul è stato uno dei migliori, fra gli emergenti sviluppati, sovraperformando di gran lunga i Bric. Il trend è proseguito nel 2013, dopo una correzione nei primi mesi dell'anno: il principale benchmark (National 100) si è ripreso a tal punto che a fine aprile l'incremento Ytd si avvicinava al 12%.

Il risultato è stato tanto più impressionante, se si pensa che l'economia turca sta passando in mezzo a un (probabilmente salutare) rallentamento. Infatti nel biennio 2010-2011 l'espansione del Pil in media è stata del 9% annuo, mentre nel 2012 è stato messo a segno un meno brillante +2,2%. Nell'ultimo trimestre dell'anno scorso la crescita annuale è stata dell'1,4%, meno della metà di quanto previsto dagli analisti.

Nello stesso tempo la Turchia sta però rientrando da un deficit delle partite correnti che a un certo punto era il più alto del mondo in termini assoluti dietro gli Usa e sta ad altre piazze emergenti. Inoltre le condizioni finanziarie sono espansive, a fronte di un quadro di crescita economica ragionevole. Con gli attuali contenuti corsi del greggio, la bilancia dei pagamenti appare in condizioni migliori. Infine la Turchia non viene colpita in maniera significativa dal continuo rallentamento cinese».

Come in ogni growth story che si rispetti, per investire sul Bosforo bisogna operare con maggiore selettività. Ricorda infatti Gregor Holek, fund manager del team emerging markets equities di Raiffeisen Capital Management: «La Turchia attualmente scambia con un leggero premio rispetto alla media degli emergenti ed è stata una delle maggiori beneficiarie del trend deflativo globale, dove si è avuto un circolo virtuoso di tassi di interesse e inflazione in calo, combinati con un solido sviluppo economico.

Alle valutazioni attuali, però, vediamo un limitato potenziale di rialzo dell’indice, anche se opportunità interessanti ci sono a livello bottom up. In assenza di un forte cambiamento nelle condizioni di crescita globali e nella propensione al rischio, pensiamo che il listino turco possa sovraperformare borse cicliche come quella russa. Ci aspettiamo un andamento complessivo in linea con la crescita degli utili nel 2013, che stimiamo sarà intorno al 10%».

«Nell'universo di azioni emergenti che la nostra ricerca copre sono inclusi tre titoli turchi: tra questi c’è Bim Birlesik Magazalar, una catena di supermercati discount in stile Aldi. Si tratta di azioni che riteniamo troppo care, nonostante un management impeccabile, che sta operando una forte espansione in Nord Africa. Abbiamo però ancora in portafoglio Coca Cola Icecek, soprattutto grazie alle sue prospettive di crescita internazionale, in particolare in Pakistan.

Complessivamente l'equity locale attualmente scambia a un P/E di 11,2x gli utili previsti per i prossimi 12 mesi. Si tratta di un valore a sconto di circa il 15% rispetto agli ultimi otto anni». Dunque, se la Turchia dovesse mantenere le promesse, le preoccupazioni per la corsa già fatta sparirebbero.


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