giovedì 2 aprile 2015

Come integrare la pensione pubblica con il giusto fondo pensione

Il Colmare il gap tra l’ultimo reddito disponibile e la pensione pubblica. È l’obiettivo della previdenza integrativa. E non importa se l’età pensionabile è ancora lontana. Anzi. Il secondo pilastro della pensione ha una valenza maggiore proprio per i più giovani.  Qui un esempio di calcolo della pensione.

“Il tasso di sostituzione, ovvero il rapporto percentuale tra la pensione e l’ultimo reddito annuo, è stimabile per i giovani intorno al 60 per cento – spiega Antonio Barbieri, responsabile progetti speciali e business development di Arca Sgr – Solo attraverso la previdenza complementare è possibile riportare il tasso intorno all’80-85 per cento. E’ necessario quindi contribuire alla previdenza integrativa fin dall’inizio del proprio percorso lavorativo”. Ma con l’aumento della tassazione al 20%, lo strumento fondo pensione conserva ancora dei vantaggi rispetto ad altre forme di accumulo del risparmio? Il fondo pensione si conferma la forma di risparmio più conveniente.

Nonostante l’incremento, la tassazione dei rendimenti rimane comunque inferiore: 20% rispetto al 26%. La deducibilità dei contributi versati, nella misura di 5.164,57 euro ogni anno, permette inoltre un risparmio fiscale fino a 2.200 euro annuo. Infine, la tassazione del Tfr conferito nel fondo pensione è estremamente contenuta.

Quale impatto invece potrebbe avere l’anticipo del Tfr in busta paga? Non rischia di compromettere la rendita pensionistica? Il Tfr in busta paga, soggetto a tassazione ordinaria, risulta un’opzione sfavorevole per tutti i lavoratori con redditi superiori a 15mila euro rispetto al mantenimento del Tfr nel fondo pensione. Il Tfr nel fondo pensione non solo genera rendimenti, ma sarà tassato al momento del pensionamento con un’aliquota che, nell’ipotesi di lunga permanenza nel fondo pensione, sarà circa la metà rispetto a quella applicata sul Tfr lasciato in azienda. Il trattamento di fine rapporto è la principale fonte contributiva del fondo pensione. Un buco contributivo di tre anni può determinare un impatto negativo sulla rendita della previdenza integrativa per una percentuale tra l’8 e il 15 per cento.

Come scegliere lo strumento giusto tra fondi chiusi, aperti o Pip? I diversi tipi di prodotti di previdenza complementare si differenziano in base al soggetto che li istituisce e ai destinatari. I fondi chiusi sono destinati esclusivamente alle adesioni collettive; i Pip invece sono istituiti da compagnie assicurative e sono destinati solo ad adesioni individuali; i fondi pensione aperti sono istituiti da operatori finanziari e possono ricevere adesioni sia individuali sia collettive.

Quali gli elementi da valutare con maggiore attenzione? I costi sono sicuramente uno degli elementi maggiormente rilevanti. È ovviamente preferibile scegliere un fondo pensione che presenta bassi costi, tenendo però in debito conto la qualità dell’offerta in termini di comparti e risultati. Per i lavoratori dipendenti è importante ricordare che le adesioni collettive possono prevedere il contributo del datore di lavoro. Fondamentale è poi la scelta del comparto, che va selezionato in base al proprio orizzonte temporale e alla propensione al rischio.

Per chi ha aderito alla previdenza complementare, che consiglio potrebbe dare in termini di vigilanza della propria posizione? L’aderente può sempre verificare attraverso un contatto diretto con la forma pensionistica prescelta le informazioni più importanti sull’investimento previdenziale, come per esempio l’ammontare della posizione, la regolarità dei versamenti, i rendimenti e i costi sostenuti. Inoltre, il fondo pensione ha l’obbligo di inviare queste informazioni con cadenza annuale.

E se l’azienda non dovesse versare il Tfr nel fondo? Come tutelarsi? La prima cosa è scrivere una diffida sia all’azienda sia al fondo che dovrebbe percepire il Tfr. Il lavoratore, comunque, è tutelato dall’Inps con il fondo di garanzia nell’eventualità in cui il datore di lavoro ometta di versare i contributi alle forme di previdenza complementare, ovvero ne versi in misura minore.

Vedi qui quanto sarà la tua pensione e come integrarla.

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