Non solo. Allo studio, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, c'è anche l'emissione di un una nuova obbligazione subordinata, utile ad aumentare ancora i requisiti patrimoniali di Poste Vita in vista delle nuove regole sul capitale Solvency II che partiranno a gennaio 2016. Già a maggio 2014 la compagnia aveva lanciato un bond, a tasso fisso, di 750 milioni, rivolto a investitori istituzionali, e aveva avuto un ottimo successo, incassando una domanda tre volte superiore l'offerta. Un'operazione che aveva avuto l'obiettivo di rafforzare i mezzi patrimoniali della compagnia, tenuto contro in particolare del boom di raccolta registrato da Poste Vita, e degli obiettivi di crescita per il biennio 2014-2015.
Al punto che Poste Vita, a fine dicembre, era pronta a fare il bis, lanciando una nuova emissione, anche questa del valore di 750 milioni. L'obiettivo era chiudere anche la seconda operazione entro il 2014, perché rispettare quella scadenza sarebbe stato utile ai fini della nuova Solvency, ma le cose sono andate più lentamente del previsto. Il dossier resta però aperto, perché l'obiettivo della compagnia rimane quello di mantenere un indice di Solvency I superiore al 120%, in attesa delle nuove regole di Solvency II.
Ovviamente se Poste Vita guadagna, un po’ meno lo fa il risparmiatore che prende polizze caricate di alti costi e commissioni. Confronta qui la tua polizza vita.
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