Altromotivo per cui confermiamo il nostro interesse è il fatto, che ti abbiamo citato in passato, per cui la Borsa di Londra alla lunga tende a muoversi molto in sintonia con le Piazze mondiali nel loro complesso. In altri termini il profilo della City è così internazionale che la Borsa di Londra gode di un respiro che le altre Piazze europee si scordano. Inoltre il 2014 è stato sì un anno buono (+8,6%in euro),ma certamente non all'altezza delle Piazze mondiali (+17,5%), trainate da Wall Street (+28,3%). Insomma per certi versi resta un po' di corsa da colmare.
Non da ultima l'instabilità dell'eurozona (tra poco si vota ad Atene e la Grecia potrebbe creare nuovi problemi al Vecchio continente) potrebbe spingere gli investitori a spostare i loro soldi fuori dalla zona euro e qualcosa potrebbe fermarsi oltremanica (la sterlina con il suo +7,2%è tra le valute che han più beneficiato nel 2014 dall'indebolimento dell'euro sul dollaro che ha messo su un +13,9%sulla moneta unica). • Elevata è anche la diversificazione. Prendi ad esempio l'indice Ftse 100, quello dei 100 principali titoli quotati sul listino (oltre i 4/5 di Londra in termini di capitalizzazione).
I due settori più importanti (energetici e bancari) insieme non fanno un terzo del listino. Hanno un peso tra il 5 % e il 10 %: materie prime, beni e servizi industriali, alimentari, salute, telecom, e assicurativi. Gli altri pesano ancor meno. Se confronti questa grande varietà con la situazione di un listino ben più angusto come quello milanese, dove i bancari la fanno da padrone (anche per via di un capitalismo squattrinato che i soldi se li fa spesso prestare), è abbastanza evidente che un investimento a Londra ti permette di variare molto il tuo portafoglio, e di farlo, tra l'altro, inserendoci società che sono protagoniste di primo piano dell'economia mondiale, con interessi ovunque.
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