venerdì 6 marzo 2015

Nuovo Isee. Come richiedere i dati bancari

Le decorrenze del nuovo Isee mandano in tilt banche e clienti.

Dai 15 ai 40 euro. Sono queste le cifre che nelle scorse settimane alcune banche hanno chiesto ai clienti per certificare, ai fini Isee, la giacenza media dei loro conti nel 2014. Un dato che non tutte le banche, secondo le testimonianze raccolte da Plus24, sono disposte comunque a rilasciare. Neanche a pagamento. «Ad oggi - affermano da Ing Bank Italia - non stiamo fornendo il calcolo della giacenza media ai clienti non esistendo un obbligo di legge a riguardo.

La banca si è tuttavia già attivata per comunicare l’indicazione del saldo medio quanto prima e comunque in modo da rispettare eventuali futuri obblighi normativi». Al cliente non rimane quindi che armarsi di calcolatrice e di tanta pazienza, per provare a calcolare da solo un dato che anche allo sportello non è ancora ben chiaro come determinare. Anche tra le banche già attrezzate per rilasciare gratuitamente l’attestato con l’indicazione della giacenza media annua, non c’è unità d’intenti. Ci sono istituti di credito che hanno dato indicazione agli sportellisti di considerare anche movimenti e saldi delle carte di credito ricaricabili: gli importi ivi detenuti sono a tutti gli effetti un’estensione delle disponibilità dei clienti. Una scrupolosità, però, non seguita da tutti.

L’indicazione nella dichiarazione Isee dell’importo medio presente sui rapporti bancari nel corso dell’anno, oltre al saldo al 31 dicembre, è una novità introdotta dall’ultima Legge di Stabilità ed è operativa dal 1° gennaio 2015. La misura è stata prevista per evitare che i furbetti in cerca di un facile accesso alle prestazioni sociali (per esempio agevolazioni su ticket, asili nido, rette universitarie, social card e altro) possano svuotare i conti a fine anno per poi riempirli nei primi giorni di quello successivo. Se superiore al saldo di fine anno adesso si utilizzerà quindi la giacenza media. Solo se nel corso dell’anno risulta per esempio l’acquisto di un immobile o strumenti finanziari, sarà possibile calcolare l’Isee sul saldo finale.

L’obiettivo è lodevole ma occorreva dare la possibilità ai contribuenti e alle stesse banche di attrezzarsi. L’Abi con una circolare ha consigliato alle proprie associate di evidenziare il dato negli estratti conto a partire dalla prima rendicontazione utile del 2015, ossia dal prossimo 31 marzo, ma il consiglio non è vincolante: le banche possono sempre adottare soluzioni più adeguate alla propria operatività. Solo dal 2016 il problema della giacenza media dovrebbe risolversi, visto che la Legge di Stabilità ha inserito tale dato tra quelli che gli intermediari dovranno comunicare all’Anagrafe tributaria, da dove l’Inps potrà estrarlo senza più basarsi sulle autodichiarazioni dei contribuenti. Al momento manca ancora il decreto attuativo che dovrà definitivamente imporre alle banche di integrare con la giacenza media i dati che già comunicano all’anagrafe dei rapporti. Il decreto arriverà come spesso accade solo in prossimità della scadenza?

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