sabato 29 novembre 2014

Fallimento banca slovena Abanka Vipa. Se sei obbligazionista

Mi riferisco al «bail-in» della Abanka Vipa, in particolare alle obbligazioni perpetue con codice Isin XS0283183084. Secondo voi ho diritto ad un risarcimento oppure ho perso tutto?

Abanka Vipa fallimentoAbanka Vipa è una banca slovena, nata nel 2002 dalla fusione tra Abanka e Banka Vipa. Negli ultimi anni la banca aveva subito un peggioramento del portafoglio crediti, in seguito a fasi negative di mercato e alla decisione di alcuni investitori privati di ritirare il proprio appoggio e, pertanto, nel novembre 2013 lo stato sloveno aveva notificato alle autorità europee l'intenzione di ricapitalizzare Abanka ottenendo l'approvazione del progetto.
«Il piano consiste in una prima ricapitalizzazione per 348 milioni di euro e in una seconda per ulteriori 243 miloni di euro – spiegano da Norisk –, con contestuale trasferimento degli asset alla Bank Asset Management Company (Bamc), di proprietà dello Stato e costituita con l'obiettivo di facilitare la ristrutturazione delle banche in difficoltà. Come parte della ristrutturazione, tutti gli azionisti e i possessori di debito subordinato hanno visto i propri asset venire ridimensionati; questo al fine di garantire che anche essi, in quanto parti interessate, contribuiscano al costo per la ristrutturazione».

Tale procedura viene definita "bail-in" – che a differenza del "bail-out" con cui il salvataggio viene effettuato dallo Stato – prevede che gli oneri per evitare i fallimenti di una banca vengono sostenuti anche da azionisti, obbligazionisti e via dicendo, prima che la banca possa aver accesso al fondo nazionale di risoluzione. «Nello specifico, nel caso in cui una banca dell'Unione Europea si dichiarasse insolvente, creditori e correntisti dovrebbero coprire fino all'8% delle sue passività; azionisti ed obbligazionisti potrebbero perdere completamente quanto investito, mentre per quanto riguarda i correntisti prima l'onere toccherebbe alle grandi aziende, poi ai risparmiatori individuali e poi alle piccole-medie imprese, fermo restando che i depositi inferiori a 100mila euro non verrebbero toccati.

«Per quanto riguarda l'obbligazione (XS0283183084), è stata praticamente azzerata e scambia ad un valore pressoché nullo – spiegano da Norisk –. Vi è tuttavia un'azione legale in corso in Slovenia, promossa da un'associazione di investitori e basata sul presupposto che, all'emissione, era chiaro che gli obbligazionisti avrebbero potuto perdere il loro capitale solo in caso di bancarotta. La bancarotta, però, non c'è stata e pertanto gli obbligazionisti puntano ad avere un rimborso; vale sicuramente la pena per gli investitori approfondire questa possibilità».

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