Ma anche gli indici del mercato dei finanziamenti immobiliari sono enormemente scesi: non solo l’Euribor ma soprattutto l’Irs che regola l’andamento dei prodotti a rata “inchiodata”. A conti fatti, seguendo l’andamento dei migliori tassi dei mutui per l’acquisto della prima casa rilevati negli ultimi quattro anni dal portale Mutuionline.it, i “prezzi” dei variabili sono tornati ai livelli del 2011 mentre quelli dei fissi sono addirittura scesi rispetto a tre anni fa.
E allora è tornata l’ora dei mutui?
Roberto Anedda è il direttore marketing del gruppo Mol: “Non c’è dubbio che il momento è propizio. Il denaro costa di meno e le banche hanno potuto contare sulle risorse messe a disposizioni della Bce nei mesi scorsi. C’è inoltre una platea di richiedenti che non rappresentano ‘clienti a rischio’ avendo un buon merito creditizio che negli ultimi 12-24 mesi sono stati scoraggiati dagli alti tassi e che invece ora potrebbero tornare ad affacciarsi allo sportello”. “Interessi umani” .Per verificare il livello dell’offerta abbiamo messo a confronto le migliori proposte, tanto per i fissi quanto per i variabili, rilevate sul portale Mutuionline.it, sia per chi chiede un finanziamento che copre l’80% del valore dell’immobile sia per chi, avendo liquidità a disposizione, si fa finanziare “solo” il 50%della prima casa. In questo periodo molti istituti di credito propongono spread più bassi per chi richiede un prestito ipotecario pari alla metà del valore della casa.
È il caso di Unicredit che con Mutuo Valore Italia offre un 2% di spread sul variabile o di Cariparma che con Gran mutuo casa semplice si ferma all’1,95%. Su questo segmento si fa sentire la concorrenza della Deutsche Bank (Mutuo pratico, spread 1,89%) e del Banco popolare. E per i fissi?
Con un Loan to value (l’importo finanziato rispetto al valore dell’immobile) del 50% la convenienza rispetto a pochi anni fa sembra esser rifiorita. Ipotizzando 100mila euro da restituire in 20 anni, le migliori tre offerte da noi rilevate hanno un Taeg intorno al 4,20% quando appena due anni fa l’Indi- ce sintetico di costo superava mediamente il 6%. Occhio alla polizza La discesa dei fissi si apprezza anche se dal 50% saliamo all’80% del valore finanziato. “È indubbio - aggiunge Anedda - che c’è stata un’accelerazione del ribasso del costo dei finanziamenti a tasso fisso, un tipo di mutuo sempre molto apprezzato dagli italiani”.
Confrontando i dati rilevati balza all’occhio che, nonostante il battage pubblicitario di alcuni istituti per “premiare” chi chiede meno soldi, gli spread anche per chi chiede un finanziamento dell’80% non sono tanto più alti: la differenza sta in una manciata di punti decimali. “Rispetto a pochi mesi fa - aggiunge il direttore marketing del gruppo Mol - il differenziale degli spread si è assottigliato. Anche questo è un segnale che gli istituti di credito vogliono tornare a vendere mutui”. Naturalmente nulla è scontato soprattutto quando in ballo ci sono le banche. La tendenza a richiedere - spesso un vero e proprio obbligo - la sottoscrizione di una polizza a garanzia della solvibilità delle rate in caso di perdita del lavoro o per motivi di salute è ormai, accanto alla tradizionale assicurazione incendio e scoppio, una condizione preliminare sempre più ricorrente per la concessione del prestito. Parliamo di polizze assicurative - si veda il box pubblicato in queste pagine - che possono anche “pesare” 10.000 euro su un mutuo a 20 anni, contribuendo a far crescere il Taeg, ovvero il costo vero del finanzia mento.
La stessa analisi del merito creditizio del richiedente può limitare l’importo finanziato o determinare condizioni di “prezzo” meno vantaggiose. Specialmente per i più giovani per i quali, come rimarca Francesca Tedeschi responsabile di Osservatoriofinanziario.it, “permangono ancora molte criticità e l’accesso ai finanziamenti, nonostante i tassi attuali, è ancora ostacolato”. Vale insomma la solita regola: con gli istituti di credito mai abbassare la guardia. Tuttavia non c’è dubbio che le condizioni dell’offerta rispetto agli ultimi tempi sono notevolmente migliorate. “La situazione è indubbiamente favorevole - conclude Anedda - il costo del denaro resterà basso ancora per un bel po’ di tempo e non si esclude che nei prossimi 3-6 mesi gli spread possano calare ulteriormente di qualche punto decimale”. Per un confronto veloce dei migliori mutui: Mutuionline.
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